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Beato Pietro Carballo Corrales Sacerdote e martire

6 agosto

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Ubrique, Spagna, 10 novembre 1886 - Guadalcanal, Spagna, 6 agosto 1936

Pedro Carballo Corrales nacque a Ubrique, presso Cadice, il 10 novembre 1886. Iniziò giovanissimo gli studi ecclesiastici nel Seminario di Malaga, ma nel settembre 1900 si trasferì al Seminario Generale e Pontificio di Siviglia. Fu ordinato sacerdote il 18 dicembre 1910. Nei suoi primi anni di ministero fu cappellano di varie comunità religiose e organismi di beneficenza a Huelva, quindi coadiutore o reggente in altre parrocchie. Il 30 ottobre 1919 prese possesso come parroco della parrocchia di Santa Maria e delle vicine chiese di San Sebastiano e Sant’Anna, a Guadalcanal, presso Siviglia. La sua feconda opera parrocchiale fu interrotta dalla guerra civile spagnola: arrestato il 20 luglio 1936, venne fucilato all’alba del 6 agosto 1936, a quarantanove anni, presso il cimitero di Guadalcanal. Incluso nella causa di beatificazione e canonizzazione capeggiata da don Manuel González-Serna Rodríguez, che comprendeva in tutto venti martiri della diocesi di Siviglia, fu beatificato con loro il 18 novembre 2023 nella cattedrale di Santa Maria della Sede a Siviglia, sotto il pontificato di papa Francesco. La memoria liturgica dell’intero gruppo ricorre il 6 novembre, giorno in cui le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del ventesimo secolo.



Pedro Carballo Corrales nacque a Ubrique, presso Cadice, il 10 novembre 1886, figlio di Bartolomé Carballo Cides, militare, e di Gertrudis Corrales González. Fu battezzato il 14 novembre, quattro giorni dopo la nascita, nella chiesa parrocchiale di Nostra Signora dell’O, con i nomi di Pedro, José, Andrés, Abelino, Modesto de la Santísima Trinidad.
Iniziò giovanissimo gli studi ecclesiastici nel Seminario di Malaga, ma nel settembre 1900, dopo aver concluso il primo anno di liceo, chiese di potersi trasferire al Seminario Generale e Pontificio di Siviglia. Tranne gli ultimi due anni, nei quali fu allievo interno, studiò da esterno, perché la sua famiglia viveva vicino alla città. Il 1° giugno 1911 concluse gli studi, mentre nel marzo 1915 ottenne il baccellierato e la licenza in Sacra Teologia.
Ricevette l’Ordine Sacro del Presbiterato il 18 dicembre 1910, a ventitre anni, mentre era all’ultimo anno di Teologia. Tutti i pareri su di lui erano stati favorevoli. In particolare, i tre sacerdoti di Ubrique, cittadina dov’era solito trascorrere le vacanze estive, produssero una dichiarazione congiunta, nella quale attestarono che sin da bambino avevano notato in lui un grande interesse per le questioni religiose, come anche per gli esercizi e le pratiche devote. Inoltre, affermarono che lo avevano visto accostarsi quasi ogni giorno alla Confessione e alla Comunione e che lui amava molto lo studio e il raccoglimento.
Nei suoi primi incarichi fu cappellano di varie comunità religiose e organismi di beneficenza a Huelva, mentre di pari passo concludeva i suoi studi. In seguito occupò i posti di coadiutore o di reggente nelle parrocchie delle cittadine di Castello de las Guardas, Paradas e Alcolea del Río.
Il 30 ottobre 1919 prese possesso come parroco della parrocchia di Santa Maria e delle vicine chiese di San Sebastiano e Sant’Anna, a Guadalcanal, presso Siviglia. La sua opera parrocchiale fu molto fruttuosa, anche se non esente da difficoltà: ad esempio, arricchì alcune cappelle di opere d’arte e mosaici; fornì di arredi sacri gli altari; promosse missioni al popolo con la presenza abituale di predicatori; avviò il Foglietto Parrocchiale, bollettino che lui stesso dirigeva; aprì una scuola parrocchiale.
Anche a Guadalcanal, però, si verificò la persecuzione religiosa collegata allo scoppio della guerra civile spagnola, che arrestò gran parte di quelle iniziative. Furono perquisiti edifici e strutture religiose, destinati ad alloggi e magazzini. Le immagini, le pale d’altare e molti altri oggetti e suppellettili vennero bruciati sulla pubblica piazza, ma l’archivio parrocchiale fu messo in salvo.
Don Pedro venne arrestato in casa propria e condotto in carcere il 20 luglio 1936, due giorni dopo l’inizio della guerra civile. All’alba del 6 agosto, insieme ad altri detenuti, venne condotto al cimitero cittadino e lì fucilato; aveva quarantanove anni.
Non risulta che abbia pronunciato qualcosa in quei suoi ultimi istanti di vita. Per evitare che venisse sepolto vivo, subì ulteriori ferite con una sciabola e a colpi di pistola. Il cadavere venne inizialmente depositato in tre nicchie e altrettante fosse comuni, insieme agli altri assassinati negli stessi giorni.
All’arrivo dell’esercito nazionale, il 19 agosto seguente, venero riesumati. I resti di don Pedro furono riconosciuti e traslati nella cappella funeraria dei sacerdoti nel cimitero di Guadalcanal, che lui stesso aveva provveduto a restaurare durante il suo servizio parrocchiale.
Incluso nella causa di beatificazione e canonizzazione capeggiata da don Manuel González-Serna Rodríguez, che comprendeva in tutto venti martiri della diocesi di Siviglia, fu beatificato con loro il 18 novembre 2023 nella cattedrale di Santa Maria della Sede a Siviglia, sotto il pontificato di papa Francesco. La memoria liturgica dell’intero gruppo ricorre il 6 novembre, giorno in cui le diocesi spagnole ricordano i loro Martiri del ventesimo secolo.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2023-11-19

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