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San Melas (Melanzio) Vescovo di Rhinocolura

16 gennaio

† 390 circa

Vescovo di Rhinocolura (Egitto) nel IV secolo, fu perseguitato dall'imperatore ariano Valente e inviato in esilio. I commissari imperiali, conquistato dalla sua bontà, gli offrirono la fuga, ma egli preferì testimoniare la sua fede ortodossa e partì per l'esilio. Dopo la morte di Valente, non è noto se poté tornare alla sua sede pastorale. In Occidente, Pietro de Natalibus lo introdusse nel martirologio al 16 gennaio, e da allora è stato venerato come martire.

Martirologio Romano: A Rinocorura in Egitto, san Melas, vescovo, che, dopo aver patito l’esilio per la retta fede sotto l’imperatore ariano Valente, riposò in pace.


 La città di Rhinocolura o Rhinocorura (lat. Augustamnika) è nota come sede episcopale in Egitto (il suo vescovo, Ermogene, infatti aveva partecipato al concilio di Efeso). Di questa città era originario Melas e ne divenne vescovo nella seconda metà del IV secolo. A Sozomeno, il quale ne vanta le virtù, dobbiamo tutto ciò che si sa della sua vita.
L’imperatore Valente (morto nel 378) perseguitava tutti i vescovi fedeli alla fede di Nicea, perciò Melas, essendosi rifiutato di aderire alle dottrine ariane, fu vittima della persecuzione e inviato in esilio. I commissari imperiali, giunti con un mandato d’arresto, lo trovarono in chiesa occupato a pulire le lampade: avendo appreso che essi cercavano il vescovo Melas, egli introdusse i messi imperiali nella propria casa e li ristorò prima di rivelare loro la sua identità. Conquistati dalla bontà di Melas costoro gli dettero una possibilità di fuga; ma egli era troppo legato alla fede ortodossa e troppo desideroso di testimoniare la sua convinzione per accettare un tale compromesso e partì per l’esilio.
Sozomeno parla del successore di Melas alla sede di Rhinocolura, cioè il fratello Solone, ma lo storico non fornisce alcun’altra informazione su Melas, perciò si ignora se, dopo la morte di Valente, egli poté tornare dall’esilio ed essere reintegrato nella sua carica pastorale.
Melas non è oggetto di culto in alcuna Chiesa orientale, e nessun calendario fa menzione del suo nome.
In Occidente Pietro de Natalibus (II, 90) fu il primo ad introdurre la sua memoria al 16 gennaio, dedicandogli una notizia dipendente da Sozomeno. Da allora i martirologi occidentali lo conservano nelle loro liste e quindi, dal Martirologio di P. Galesini, Melas è passato nel Martirologio Romano sempre alla data del 16 gennaio.
 


Autore:
Joseph-Marie Sauget


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-04-19

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