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San Geraldo Abate di Grande-Sauve

5 aprile

Corbie, 1025 ca. - Grande-Sauve, Bordeaux, 5 aprile 1095

Nato a Corbie nel 1025, Geraldo, monaco e poi abate, condusse una vita ricca di esperienze spirituali e di attività riformatrice. Dopo un viaggio in Italia e la guarigione miracolosa da un'emicrania, Geraldo si dedicò alla restaurazione della chiesa abbaziale di Corbie. Nel 1073, pellegrinò in Terrasanta e al suo ritorno tentò invano di riformare il monastero di San Vincenzo di Laon. Nel 1079, fondò l'abbazia della Grande-Sauve, che divenne capo di una congregazione di monasteri e centro di evangelizzazione. Geraldo istituì anche un ordine cavalleresco per la lotta contro i Mori in Spagna e amministrò diverse parrocchie. Morì nel 1095 e fu canonizzato nel 1197.

Martirologio Romano: Nel monastero di Grande-Sauve nella regione dell’Aquitania, ora in Francia, san Gerardo, abate, che, cresciuto nel monastero di Corbie, fu poi eletto abate di Laon e dopo santi pellegrinaggi si ritirò nel fitto della foresta di questa terra.


Nato a Corbie verso il 1025, Geraldo (fr. Geraud) fu affidato dai suoi genitori all'abbazia della città. Ne divenne cellerario e nel 1050 accompagnò il suo abate, Folco, in un viaggio a Roma, a Monte Cassino e al Monte Gargano, dove si trovava allora papa Leone IX. Insieme con Folco fu ordinato prete dal papa, in circostanze molto oscure; quindi tornarono entrambi a Corbie. Fu allora incaricato del restauro della chiesa abbaziale, danneggiata qualche anno innanzi da un incendio e adempì così bene al suo compito che la dedicazione ebbe luogo già il 27 agosto 1052.
Da molti anni egli soffriva violenti mali di testa, di cui aveva vanamente implorato la guarigione nei santuari che aveva visitato in Italia. Ne fu alfine liberato per intercessione di san Adalardo di Corbie e dimostrò la sua riconoscenza componendo antifone e responsori per l’Ufficio di questo santo e facendo redigere una Vita di lui.
Nel 1073 compì un pellegrinaggio in Terrasanta sul quale non si hanno particolari. Al suo ritorno, i monaci di san Vincenzo di Laon gli chiesero di succedere come abate a suo fratello Raniero, che era morto.
Per cinque anni tentò di riformare questo monastero, ma i suoi sforzi rimasero vani, e finalmente lasciò Laon con due monaci, un recluso, chiamato Ebroino, e cinque cavalieri in cerca di vita penitente. Insieme fecero diversi pellegrinaggi: andarono a san Dionigi presso Parigi, a Santa Croce di Orléans, a san Martino di Tours, infine a Poitiers ove vennero notati da Guglielmo VIII, conte di Poitiers e duca di Aquitania. Costui propose ai pellegrini di fondare un monastero e offrì loro delle terre in una vasta foresta, chiamata la Grande-Sauve o Sauve-Majeure (Sylva major), situata fra la Garonna e la Dordogna, a ventisette chilometri a est di Bordeaux. Geraldo e i suoi compagni ne presero possesso il 28 ottobre 1079.
Al concilio tenuto a Bordeaux nel 1080, il duca d’Aquitania informò i vescovi che il monastero della Grande-Sauve sarebbe stato affrancato da ogni potere laico e avrebbe avuto diritto di contea e di giustizia. Il monastero dedicato alla Madonna e ai santi Simone e Giuda, seguiva la regola di san Benedetto, con costituzioni che non sono state conservate, ma di cui si ritrova un’eco nelle carte dell’abbazia. Molte fondazioni dimostrarono rapidamente la prosperità e lo splendore del monastero: il priorato di Semoy presso Orléans nel 1081, l’abbazia di Broqueroie nell’Hainaut nel 1082, il monastero di Barwell nella diocesi di Lincoln nel 1089. La Grande-Sauve si trovò così alla testa di una vera congregazione e Geraldo, il 28 ottobre 1094, riunì un primo capitolo generale che raccolse i rappresentanti di una decina di monasteri.
Egli istituì, inoltre, un ordine cavalleresco comprendente cavalieri e alcuni monaci con funzione di cappellani, per partecipare alla lotta contro i Mori in Spagna. Infine, accettò l’amministrazione di un certo numero di parrocchie e il suo monastero divenne un centro di evangelizzazione e di civilizzazione.
Geraldo morì il 5 aprile 1095 alla Grande-Sauve e fu inumato nella chiesa della Madonna. Il suo corpo fu elevato il 21 giugno 1126; fu canonizzato il 27 aprile 1197 da Celestino III. Le sue reliquie, nascoste durante la Rivoluzione francese, sono conservate nella chiesa parrocchiale della Grande-Sauve e la sua festa i celebrata il 5 aprile o il 21 giugno.
Un monaco anonimo, che non aveva conosciuto personalmente san Geraldo, ma solo qualcuno dei suoi contemporanei, compose, verso il 1140, una Vita che, verso il 1190, fu rimaneggiata in vista della canonizzazione da un altro monaco anonimo che la arricchì di diversi miracoli. I due testi sono stati pubblicati dai Bollandisti.


Autore:
Philippe Rouillard


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-02-19

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