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San Prudenzio di Tarazona Vescovo

28 aprile

V-VI sec.

Nato da nobile famiglia ad Armentia, ricevette un'educazione colta e spirituale, per poi abbracciare la vita eremitica sotto la guida di San Saturio. La sua predicazione contro l'idolatria nella regione di Calahorra e le sue miracolose guarigioni lo resero celebre, tanto da costringerlo a rifugiarsi a Tarazona, dove divenne sacrista e arcidiacono. Eletto vescovo, si distinse per il suo zelo pastorale e per la sua abilità nel pacificare dissidi, come quello tra il clero di Tarazona e Osma. Morto tre giorni dopo aver appianato questo contrasto, fu sepolto sul monte Laturce, dove sorse un monastero. Le notizie sulla sua vita, tramandate da un antico Breviario della diocesi di Tarazona, sono incerte e spesso rimaneggiate. La sua datazione oscilla tra il IV e il XII secolo, con l'unica certezza che sia anteriore al 950. Venerato come patrono di Tarazona, la sua festa si celebra il 28 aprile.

Martirologio Romano: A Tarazona nella Spagna settentrionale, san Prudenzio, vescovo.


Nacque ad Armentia, nella regione dell'odierna città di Vitoria, da genitori cattolici, di nobile famiglia, che gli diedero un'accurata formazione spirituale e culturale. All'età di quindici anni lasciò la casa paterna per condurre vita anacoretica sotto la guida dell'eremita san Saturio, presso il fiume Duero, nelle vicinanze dell'attuale città di Soria. Dopo sette anni si trasferì a Calahorra per evangelizzare gli idolatri di questa città e della zona circostante; il successo della sua predicazione, le sue virtù e la fama delle miracolose guarigioni da lui impetrate, gli guadagnarono la venerazione di tutta la regione: fu quindi costretto a rifugiarsi a Tarazona, dove visse molti anni tra i ministri inferiori della cattedrale. Fu nominato sacrista e infine arcidiacono.
Morto il vescovo della diocesi, venne eletto a succedergli, e in questa carica adempì alla perfezione i doveri di buon pastore; si segnala specialmente il suo zelo per consolidare la pace e a questo riguardo si parla di un dissidio tra il vescovo e il clero di Osma, da lui appianato. Morì tre giorni dopo questo episodio e fu sepolto sul monte Laturce (Clavijo) a circa trenta chilometri da Logrono, dove più tardi venne costruito un monastero.
Queste sono le notizie riferite nell’Ufficio in onore di Prudenzio da un antico Breviario della diocesi di Tarazona, edito verso la metà del secolo XVI. Altre relazioni più ampie sono meno attendibili e senz’altro molto rimaneggiate dai falsari dei secoli XVI-XVII. Non possediamo nessuna precisa indicazione sull’epoca della vita di Prudenzio: da alcuni è stato attribuito al secolo IV, e addirittura identificato col poeta Aurelio Prudenzio: da altri al secolo V e da altri ancora al secolo XII. È certo soltanto che è anteriore al 950, data in cui ebbe luogo una traslazione di reliquie dal monastero di Monte Laturce a santa Maria di Nàjera; nel primo si conservano ancora soltanto la testa e alcune ossa.
È venerato come patrono principale della diocesi di Tarazona e se ne celebra la festa al 28 aprile. Clemente XIII concesse che fosse celebrata con rito doppio minore e Messa propria, con decreto del 3 dicembre 1763. Il Baronio introdusse per primo Prudenzio nel Martirologio Romano, attingendo l’elogio dal Chronicon di Giovanni Vaseo e dal Flos Sanctorum di Alfonso de Villegas.


Autore:
Justo Fernandez Alonso


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2019-04-04

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