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Sant' Eutropio di Saintes Vescovo e martire

30 aprile

III sec.

Primo vescovo di Saintes e figura controversa, avvolta nella nebbia del tempo, confonde studiosi e devoti. Le fonti letterarie lo descrivono contemporaneo di Dionigi e inviato in Gallia da papa Clemente nel I secolo, ma la storiografia moderna propende per un episcopato tra la fine del III secolo e l'inizio del IV. Il culto di Eutropio fiorì nel VI secolo, quando le sue reliquie furono trasferite nella basilica a lui dedicata da vescovo Palladio. La fama di martire, suggellata da un colpo d'ascia sul cranio, alimentò la devozione dei pellegrini che, lungo la via di Santiago de Compostela, si fermavano a venerarlo. La sua passio, mera compilazione di altri testi agiografici, non offre certezze storiche, mentre il suo nome, trasformato nel linguaggio popolare, lo identifica come guaritore di storpi e idropici. La sua memoria è custodita in statue, vetrate e sigilli di confraternite, mentre la Chiesa celebra la sua festa il 30 aprile.

Martirologio Romano: A Saintes nella regione dell’Aquitania, in Francia, sant’Eutropio, primo vescovo di questa città, che si dice sia stato mandato in Francia dal Romano Pontefice.


Eutropio (fr. Eutrope, Estropi, Estroupiet, Ytrope) non è da confondere con l'abate di Saintes suo omonimo.
I testi letterari che ci parlano di Eutropio fanno di lui il primo vescovo di Saintes, contemporaneo di Dionigi e inviato in Gallia dal papa san Clemente nel secolo I. In realtà il suo episcopato daterebbe piuttosto dalla fine del secolo III.
Il culto di Eutropio ricevette un impulso decisivo nel secolo VI, quando, racconta san Gregorio di Tours, il vescovo Palladio (573-600) trasferì le reliquie del santo nella basilica che aveva costruito in suo onore. Queste reliquie provenivano dalla basilica suburbana restaurata verso il 567 dal vescovo di Bordeaux, Leonzio. La traccia di un colpo di ascia sul cranio fu per i contemporanei l’attestato del martirio che d’altra parte confermava un'apparizione del santo. Da allora il culto si estese nella Saintonge, nella Guyenne e anche al di là, perché la tomba di Eutropio costituì per i pellegrini una tappa sulla via di san Giacomo di Compostella. La passio di Eutropio non è che una compilazione di altri testi fra cui la passio di san Dionigi e quella degli apostoli Simone e Giuda. Alcune ossa, portate a Vendòme, e il capo, per un po’ di tempo rimasto a Bordeaux, sfuggirono alla distruzione dei protestanti nel secolo XVI.
Le trasformazioni del nome del santo nel linguaggio popolare hanno fatto di lui ora il guaritore degli storpi, ora quello degli idropici, mentre la traccia del colpo d’ascia rinvenuta sul suo capo spiega perché egli fu invocato contro il mal di testa. "Quando si è fatto Eutropio medico degli idropici io credo che si è confuso Eutrope con hydrope". diceva Enrico Estienne (morto nel 1598) nella sua Apologie pour Hérodote. Il sigillo della Confraternita di Eutropio nella chiesa di san Gervasio, a Parigi, rappresentava un vescovo benedicente un idropico. I contadini del Berry l'invocavano anche per avere "oeufs de trop!" La chiesa di Pontaubert, presso Avallon, possiede una statua in pietra di Eutropio ed una vetrata del 1536 è consacrata a lui nella cattedrale di Montreal (Yonne).
La festa si celebra il 30 aprile, data dell'iscrizione nei martirologi.


Autore:
Jacques Houssain


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-02-02

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