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Beato Vivaldo (Ubaldo) Eremita

1 maggio

† 1 maggio 1300/1320

Ubaldo, noto come Vivaldo, nacque a San Gimignano intorno alla metà del XIII secolo. Discepolo e compagno del beato Bartolo da San Gimignano, terziario francescano dalla vita esemplare, Vivaldo lo assistette per molti anni durante la sua ventennale malattia di lebbra. Ritiratosi poi nel bosco di Camporena presso Montaione, condusse vita eremitica in una cella ricavata nel cavo di un castagno, perseverando nell'astinenza e nella preghiera. La sua fama di santità crebbe rapidamente dopo la sua morte, avvenuta il 1° maggio di un anno imprecisato tra il 1300 e il 1320. I Frati Minori eressero un convento e cappelle sul luogo dell'eremo, ottenendo da papa Leone X nel 1516 un'indulgenza particolare. Le sue spoglie riposano ancora oggi nel convento di San Francesco a Montaione. La figura di Vivaldo è rappresentata sin dal XVI secolo con l'abito del penitente e tradizionalmente considerato membro del Terz'Ordine Francescano.

Martirologio Romano: Presso Montaione in Toscana, beato Vivaldo da San Gimignano, eremita del Terz’Ordine di San Francesco, insigne per austerità di vita, pazienza e carità nella cura degli infermi.


Vivaldo (Ubaldo) nacque a San Gimignano verso la metà del secolo XIII; fu discepolo e compagno del beato Bartolo da San Gimignano, terziario francescano dalla santa vita, ammalatosi di lebbra per 20 anni, Vivaldo l’assisté per molti anni, fino alla morte.
Quindi si ritirò nel bosco di Camporena, presso Montaione, dove visse da eremita; un antico testo del secolo XVI dice che si scavò una cella nel cavo di un castagno dove a mala pena, poteva genuflettersi, per amore di Gesù Cristo perseverò nell’astinenza da tutte le cose, con digiuni, vigilie e orazioni e venuto il tempo, al primo di maggio Dio lo prese per gli eterni riposi.
I Frati Minori costruirono un convento e varie cappelle sul luogo dell’eremo, ottenendo da papa Leone X nel 1516, una indulgenza particolare.
Vivaldo è rappresentato sin dal secolo XVI con l’abito del penitente e secondo una tradizione dell’epoca, lo si dice membro del Terz’Ordine Francescano, come il beato Bartolo.
Gli antichi libri “Compendium” dei Francescani, annotano all’anno 1300 la morte del beato Bartolo e quelli dal secolo XVII annotano al 1320 la morte del beato Vivaldo, con festa liturgica al 1° maggio.
Il suo antico culto fu confermato da papa s. Pio X il 13 febbraio 1908.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2002-10-29

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