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San Polieuto (Polieutto) Martire di Cesarea di Cappadocia

21 maggio

Originario di Cesarea di Cappadocia, cristiano fervente e dedito alla conversione dei pagani. La sua fede lo condusse al confronto con il prefetto della città, che lo incarcerò e, fallendo nel tentativo di farlo abiurare, lo sottopose a crudeli tormenti per poi gettarlo in un braciere ardente. La narrazione si intreccia con quella di altri santi, Timoteo diacono di Mauritania e Eubioto, creando una rete di associazioni e sovrapposizioni onomastiche che confondono la sua identità e il luogo del suo martirio. Floro, studioso medievale, cercò di dipanare la matassa, elaborando una memoria che, pur tramandata con alterazioni nel corso dei secoli, trovò infine spazio nel Martirologio Romano.

Martirologio Romano: A Cesarea in Cappadocia, nell’odierna Turchia, san Polieuto, martire.

Ascolta da RadioVaticana:   
  

I sinassari bizantini commemorano Polieuto il 19 dicembre e la notizia che gli è qui dedicata è la sola fonte che ci informi vagamente su questo personaggio.
Era originario di Cesarea di Cappadocia (se si deve credere al Martirologio Geronimiano), cristiano e zelante nella conversione dei pagani. Fu deferito al prefetto della città che lo fece dapprima imprigionare; giunto il momento del giudizio ed avendo cercato invano di farlo apostatare, il prefetto lo sottopose a numerosi tormenti e quindi fece gettare in un bracere.
Qualche sinassario, al 19 e al 21 dicembre, aggiunge la memoria di Polieuto a quella di Timoteo, diacono di Mauritania. Sempre al 21 si trova anche nei Sinassari H e P la memoria di un Polieuto medico di Cesarea con Eubioto per compagno. Polieuto e Timoteo sono associati anche il 20 maggio nel Martirologio Siriaco del IV secolo e, al giorno seguente, nel Martirologio Geronimiano, in cui sono venerati entrambi come diaconi di Mauritania in seguito ad uno spostamento nell’ordine delle parole dell’elogio. Da questa lettura disordinata Floro trasse una memoria che, trasmessa dopo di lui tale e quale da Adone e Usuardo, fu infine ripresa da C. Baronio nel Martirologio Romano, in cui si legge: «In Mauritania Caesariensi natalis sanctorum martyrum Timothei, Polii et Euthyrii diaconorum, qui in eadem regione...». Alla confusione dei termini si aggiunge anche uno sdoppiamento della lettura Polieutici che in qualche ms. del Geronimiano diventa Polii et Euthycii.
Il nome di Polieuto ritorna tre volte nel solo elenco del 21 maggio del Martirologio Geronimiano, di cui due associato a Caesaria o Caesarea Cappadociae. Floro dall’ultima citazione ha formato il gruppo fittizio di Polieuto, Vittorio e Donato, martiri di Cesarea. Polieuto è, infine, ancora annunciato nel Geronimiano al 19 maggio, in Caesarea Cappadociae, e al 22 dello stesso mese.


Autore:
Joseph-Marie Sauget


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2019-02-14

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