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San Mansueto di Toul Vescovo

3 settembre

Etimologia: Mansueto = docile, affabile, dal latino

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: A Toul nella Gallia belgica, ora in Francia, san Mansueto, primo vescovo della città.


La sua Vita è stata scritta nel sec. X da Adsone, direttore della scuola dell'abbazia di St-Evre di Toul, poi abate di Montierender. Secondo questo racconto, ampolloso e pieno di notizie inutili, Mansueto sarebbe stato originario delle isole britanniche; ordinato vescovo a Roma, sarebbe stato inviato nel Nord-Est della Gallia e si sarebbe stabilito a Toul dove la risurrezione del figlio del governatore gli avrebbe permesso di operare numerose conversioni. Tutto questo non è altro che una serie di affermazioni gratuite; sembra certo solo il fatto della istituzione di un luogo di culto, piú tardi dedicato a s. Pietro, fuori delle mura di Toul, nei pressi di un antico cimitero, dove Mansueto stesso ebbe la sua sepoltura.
L'epoca in cui visse il santo ha dato occasione a interminabili dissertazioni, pro e contro l'apostolicita. L'esame della lista episcopale, peraltro, non permette di anticipare il suo episcopato prima del sec. IV. La diocesi di Toul sembra sia stata l'ultima, della provincia di Treviri, a ricevere un vescovo.
Il culto di Maiolo se pur antico, si è diffuso tardivamente, ed è molto probabile che fino al sec. X sia rimasto localizzato a Toul. Se si deve credere a Adsone, s. Martino si sarebbe recato sulla tomba del santo vescovo e l'avvenimento si potrebbe porre nel corso di uno dei viaggi del vescovo di Tours a Treviri, nel 384 o 386. Tale tradizione, forse, non è priva di qualche fondamento, sebbene l'autore della Vita scrivesse sei secoli dopo l'avvenimento. Ma bisogna giungere al sec. X per vedere un vero sviluppo del culto, grazie al restauro del santuario, forse abbandonato dopo la sistemazione della cattedrale entro le mura di Toul, restauro dovuto prima a s. Gozelino, poi a s. Gerardo. I monaci ivi insediati dai due vescovi custodirono, da quel momento, la memoria del primo vescovo e propagarono il suo culto.
S. Gerardo procedette alla prima elevazione delle reliquie (seconda metà del sec. X) senza, tuttavia, che il culto di M. cessasse d'essere locale. Un episodio riferito da Adsone è a questo proposito significativo: due abitanti del Barrois (regione occidentale della diocesi di Toul), ritornando da Vic con un carico di sale, passarono presso Toul, a Gondreville, nel giorno della festa del santo. Gli abitanti di Gondreville vollero fermare il convoglio perché quel giorno non era permesso lavorare, ma i cittadini di Barrois risposero che non erano tenuti ad osservare una festa che riguardava soltanto i Leuchi, e, cioè, gli abitanti della regione di Toul.
La fama del nostro vescovo non si diffuse gran che durante l'alto Medioevo e la consacrazione, in suo onore da parte di papa Leone IX, della chiesa dei Voerendaal, nell'attuale Limburg olandese, è un avvenimento eccezionale che si spiega col fatto che detta chiesa era proprietà di Udone, primicerio di Toul.
Una seconda traslazione delle reliquie, ad opera del vescovo Pibone nel 1104, sembra che abbia avuto una maggiore solennità, e ancor oggi se ne celebra l'anniversario al 15 giugno. L'abbazia che custodiva la tomba era allora divenuta fiorente ed ebbe una grande influenza sulla progressiva espansione del culto del suo patrono. Malgrado tutto, peraltro, la devozione non superò mai i confini della diocesi e non fu mai popolare come quella del vescovo s. Gerardo, che eclissò tutti i suoi predecessori.
Ci si meraviglia del ridottissimo numero di chiese che furono dedicate a Mansueto: dieci soltanto in una diocesi che in complesso ne comprende un migliaio.
Mansueto viene rappresentato con accanto un fanciullo che tiene una palla (allusione al figlio del governatore, annegato mentre giocava e resuscitato da Mansueto).
La festa è celebrata il 3 settembre, la traslazione delle reliquie il 15 giugno.


Autore:
Jacques Choux


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2002-10-09

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