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Beato Giacomo Laigneau de Langellerie Sacerdote e martire

14 ottobre

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La Flèche, Francia, 19 aprile 1747 - Angers, 14 ottobre 1794

Martirologio Romano: Ad Angers in Francia, beato Giacomo Laigneau de Langellerie, sacerdote e martire, che, durante la rivoluzione francese, fu ghigliottinato per il suo sacerdozio.


Jacques Julien Henri Laigneau de Langellerie nacque il 19 aprile 1747 a La Flèche in Francia.
Dopo essere stato per alcuni anni parroco di La Bruère, nel 1784 cedette la sua parrocchia a Pierre Brichet e si ritirò ad Angers, dove divenne cappellano del monastero Carmelo.
Il 17 giugno 1792 insieme ad altri sacerdoti non giurati fu internato in seminario e poi dal 12 settembre fu mandato in esilio con i suoi compagni.
Arrivato a Nantes, Jacques Julien Henri Laigneau, per il suo cattivo stato di salute è stato escluso dalla deportazione e rinchiuso nella casa dei Carmelitani, dove si trovavano i sacerdoti che avevano più di sessant’anni e quelli infermi del distretto della Loire-Inférieure.
Dal 20 settembre 1792 al 27 luglio 1793 fu detenuto a Nantes, fino a quando riuscì ad evadere dalla prigione dei Carmelitani per ritornare ad Angers.
Jacques Julien Henri Laigneau de Langellerie il giorno 11 ottobre 1794 è stato arrestato dalla Guardia Nazionale di Angers, che lo portò immediatamente al vescovado, nella sede del Comitato rivoluzionario.
Il giorno stesso del suo arresto, subì un primo interrogatorio da parte di Jean-Jacques Le Peudry, presidente del Comitato.
Alla precisa domanda se sapeva che tanti sacerdoti vivono pacificamente con la protezione della Repubblica per aver prestato il giuramento richiesto, rispose che la sua coscienza non gli ha permesso di prestare il giuramento sulla costituzione civile del clero.
Inoltre durante l’interrogatorio ha dichiarato che diceva messa e ha confessato quanti lo richiedevano. Dopo i Carmelitani ha vissuto della carità fraterna, ma non nominò mai chi lo ha aiutato.
Dichiarò inoltre che la Repubblica era nemica della religione di Gesù Cristo, ed era convinto che un governo repubblicano doveva proteggere la religione cristiana.
 Quando il suddetto Langellerie stava per essere portato al carcere nazionale, aveva una stola di raso, una scatola di oli santi, 2 caporali bianchi, e dichiarò che erano appena stati usati per amministrare l’unzione ad una donna morente
Il 13 ottobre, il cittadino Simon, pubblico ministero, ha redatto questo atto d'accusa:
dall'esame degli atti risulta che il presbitero Langellerie si rifiutò di prestare il giuramento prescritto dalla legge 14 agosto 1792. Si ritirò dalla deportazione, cui era soggetto dalle leggi 21 e 27 aprile 1793. Rimase costantemente nel territorio della Repubblica, e fu arrestato nei pressi di Angers il 20 di questo mese (11 ottobre 1794). - Dichiarò nel suo interrogatorio, subito davanti al comitato rivoluzionario: "Non posso riconoscere la Repubblica francese". Si è rifiutato di firmare il suo interrogatorio, dicendo: "In genere trattengo la mia firma su tutti gli affari della Repubblica".
Il pubblico ministero, ritenendo che il nominato Laigneau-Langellerie, sacerdote refrattario e cappellano dei carmelitani può essere considerato che un nemico della Repubblica che rifiuta di riconoscere i suoi atti.
Il 14 ottobre è comparso davanti al tribunale penale del dipartimento, dove ha ribadito le proprie convinzioni.
Subito dopo il tribunale penale lo ha condannato alla pena di morte e lo stesso giorno, 14 ottobre, alle 4 del pomeriggio, il signor Laigneau-Langellerie è stato ghigliottinato in Place du Ralliement.
In un testo del 1906 c’è la trascrizione dell’interrogatorio a Jacques Julien Henri Laigneau de Langellerie
M. Gruget, parroco di La Trinité, nella cui parrocchia si trovava il Carmelo, scriveva il 14 ottobre nella soffitta dove era nascosto:
"A mezzogiorno, hanno cominciato a sistemare la ghigliottina. Sospettavamo che fosse per il don Langellerie. Non ci sbagliavamo.
Lo avevano giudicato la mattina.
Si è rifiutato di rispondere a qualsiasi impertinente domanda che gli facevano i suoi aguzzini, dicendo solo che aveva fatto tutto il bene che poteva e sarebbe morto felice. Verso la sera venne con passo lieto e soddisfatto al luogo del supplizio per ricevere la corona del martirio che Dio gli aveva riservato, nel tempo in cui era solito esporre il Santissimo Sacramento per i primi vespri della festa, assistito da Santa Teresa la fondatrice del Carmelo di cui era cappellano, due giorni prima della festa di san Mainboeuf, vescovo di Angers, e vicino al luogo dove le sue ceneri riposano così da tanto tempo”.


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2023-04-20

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