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San Menna d'Egitto Martire

11 novembre

† 300 circa

Nonostante la sua figura sia storicamente discussa, Menna è tuttora il santo più popolare in Egitto. Sul suo sepolcro si sviluppò una città (in arabo Karm Abu Mina), detta per i miracoli «la Lourdes paleocristiana». Secondo alcune fonti fu un militare del III secolo, che rinunciò alla carriera per farsi eremita e fu martirizzato sotto Diocleziano. Per altre in Egitto arrivarono le reliquie di un martire della Frigia (Turchia). Altre ancora lo ritengono del secolo IX. Un santo omonimo, eremita del VI secolo, si festeggia, sempre oggi, a Sant’Agata dei Goti, nel Sannio. (Avvenire)

Patronato: Pellegrini, Mercanti, Carovanieri del deserto

Emblema: Cammello

Martirologio Romano: Oltre il lago Mareotide in Egitto, san Menna, martire.


Il culto di San Menna è assai antico, purtroppo non supportato da provi storiche, ma la sua esistenza pare non essere messa in dubbio. La sua storia originale è andata persa e fu riscritta successivamente sfruttandone un’altra, forse quella del martire San Gordio. Essendo stata inoltre arricchita di ulteriori dettagli fantasiosi nel corso di generazioni, risulta impossibile ricavare da tale racconto la realtà dei fatti. Tra le poche cose che si possono affermare con certezza sul suo conto è che fosse egiziano e nella patria fu martirizzato e sepolto. Assai più ricca di dettagli è invece la leggenda, secondo la quale fu soldato nell’esercito romano e fu colto dallo scoppio della persecuzione indetta da Diocleziano quando era in servizio militare a Cotyaeum in Frigia. Decise dunque di lasciare l’esercito ed intraprese una vita di preghiera ed austerità come eremita fra le montagne. Un giorno entrò nell’anfiteatro di Cotyaeum durante i giochi dichiarandosi cristiano, fu immediatamente arrestato ed il presidente del tribunale ordinò di torturarlo e decapitarlo.
Le sue spoglie mortali furono riportate in Egitto ove ricevettero sepoltura. Sulla tomba si verificarono non pochi miracoli ed il suo culto, quale santo guerriero, si estese in tutto l’Oriente. Alcune chiese furono edificate in suo onore, anche a Cotyaeum. Il sepolcro costruito sulla sua tomba del santo a Bumma (Karm Abu-Mina), nei pressi di Alessandria d’Egitto, fu una frequentatissima meta di pellegrinaggi sino all’invasione araba del VII secolo. Tra il 1905 ed il 1908 furono scoperte le rovine di una basilica, un monastero, delle terme ed anche alcune piccole fiale con l’iscrizione “Ricordo di San Menna”, tutto ciò a testimoniare l’antico culto tributatogli. Le fiale erano utilizzate per attingere acqua da un pozzo attiguo al reliquiario. Fiale simili, ritrovate in Africa ed Europa, pare fossero utilizzate per custodire l’olio di San Menna prelevato dalle lampade della basilica del santo. Nel 1943 il patriarca ortodosso alessandrino Cristoforo II attribuì a San Menna la sconfitta dell’esercito di Rommel ad El Alamein e la conseguente salvezza dell’Egitto, proponendo di restaurare il diroccato sacrario del santo in memoria dei caduti in battaglia. Una chiesa a lui dedicata si trova nel comune di Lucoli (AQ), in una frazione del comune anch'essa dedicata al santo egiziano. La chiesa è tra le più antiche d'Abruzzo (sec IX).
San Menna è particolarmente invocato per ritrovare gli oggetti smarriti.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2006-11-08

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