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Sant' Ansano di Siena Martire

1 dicembre

m. Siena, 304

Questo patrono di Siena era di origini romane, figlio di un nobile patrizio, Tranquillino. Ansano era stato condotto al battesimo dalla madrina Massima. Quando scoppò la persecuzione di Diocleziano Massima e Ansano vennero imprigionati. La madrina morì sotto i colpi di verga dei littori, mentre Ansano riuscì a fuggire, dirigendosi verso nord lungo la via Cassia, fino ad arrivare a Siena. Qui predicò il Vangelo e battezzò i primi cristiani. Quest'opera gli meritò il titolo di «battezzatore dei Senesi»: sulla sua sepoltura sarebbe sorta la cattedrale e lo stesso Duccio di Buoninsegna lo ritrasse nella sua celebre «Maestà». Ma la persecuzione seguì Ansano anche a Siena. Inseguito e raggiunto dal proconsole Lisia venne catturato e torturato. La lunga vicenda che, dopo la cattura, lo portò al martirio narra di pesanti e dolorose vessazioni che non servirono a fargli rinnegare la propria fede. Venne così condannato al rogo. Ansano, però, fu salvato miracolosamente dalle fiamme, che si spensero non appena venne gettato sul fuoco. Alla fine fu decapitato con la spada fuori dalla città, sulle rive dell'Arbia. (Avvenire)

Patronato: Siena

Emblema: Palma


Le migliaia di visitatori che, ogni anno, sostano in commossa ammirazione davanti alla celebre " Maestà " di Duccio di Buoninsegna, oggi mirabilmente esposta nel Museo dell'Opera dei Duomo, a Siena, rendono omaggio, anche senza conoscerlo o riconoscerlo, a Sant'Ansano, primo Patrono di Siena, raffigurato al posto d'onore ai piedi del trono della Madonna, accanto agli altri tre protettori della "città della Vergine".
La figura di Sant'Ansano, e la sua storia sono infatti così strettamente legati alla storia e alla vita di Siena, che è difficile, se non impossibile, parlare di questa città, dei suoi monumenti e della sua arte, senza imbattersi, prima o poi, nel nome di Sant'Ansano; come è impossibile fare il nome di Sant'Ansano senza pensare immediatamente a Siena, che lo onora come proprio " battezzatore ".
Si sa per esempio come la grande tavola dipinta da Duccio con la sua bellissima " Maestà " fosse destinata all'altar maggiore della cattedrale senese, dove, secondo la tradizione, venne portata quasi a furor di popolo, con una festante processione.
Ma la cattedrale di Siena, dedicata alla Vergine Assunta era stata eretta sulla sepoltura di Sant'Ansano, ed era quindi, e ancora lo è, monumento di gloria in onore del Santo, come lo è la tavola sulla quale è effigiato presso il trono della Madonna.
Nella città che si vanta figlia diretta di Roma, con la quale condivide l'emblema della lupa che allatta i gemelli, non sorprende che anche il Santo patrono sia romano, prode figlio di un nobile patrizio, chiamato Tranquillino. Ansano era cristiano, e venne condotto al battesimo da una virtuosa madrina, di nome Massima, Scoppiata la persecuzione di Diocleziano, tanto Massima quanto Ansano vennero imprigionati. La madrina morì sotto i colpi di verga dei littori, mentre Ansano riuscì a fuggire, dirigendosi a settentrione lungo la via Cassia e giungendo a Siena.
Qui prese a predicare il Vangelo e a battezzare i primi cristiani, con tanto successo da meritarsi, come abbiamo detto, il titolo di " battezzatore dei Senesi ".
Ma neanche a Siena Ansano riuscì a sfuggire alla caccia scatenata contro di lui dal proconsole Lisia, e la sua carriera di apostolo ebbe termine quando finalmente il persecutore riuscì a raggiungerlo e a catturar-lo.
Ebbe allora inizio la vicenda di Ansano Martire, torturato a lungo affinché rinnegasse la propria fede, condannato ad essere arso sul rogo, salvato miracolosamente dalle fiamme, che si spensero non appena il Santo venne gettato sul fuoco, e finalmente decapitato con la spada fuori di città, sulle rive dell'Arbia, le cui acque furono così, per la prima volta, colorate, ma leggerissimamente, in rosso.
Sul luogo del martirio si levò il primo antichissimo sacello dedicato a Sant'Ansano, ma quando la città di Siena raggiunse il massimo della sua potenza politica e della sua floridezza economica, si volle trasportare entro le mura le spoglie dell'antico martire e battezzatore, per onorarle con la costruzione di una delle più belle cattedrali del Medioevo italiano.
E quando anche questa cattedrale non parve sufficiente, se ne volle costruire una ancora più grande, che incorporasse la precedente costruzione. Venne così ideato e iniziato, ma non mai terminato, il grande " Duomo nuovo " che ha aggiunto, anche così com'è, nella sua drammatica incompletezza, un altro elemento di onore per Sant'Ansano, Patrono di Siena.


Fonte:
Archivio Parrocchia

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Aggiunto/modificato il 2001-04-27

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