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Sant' Alipio

16 maggio

m. 430 circa

Insieme a s. Possidio è il maggiore rappresentante dell’eredità monastica di s. Agostino.Nacque a Tagaste (oggi Souk Ahras, Algeria). Con Agostino condivise gli errori della gioventù, la conversione, la vita religiosa e le fatiche dell'apostolato. Agostino, che lo chiama "fratello del mio cuore", lo descrive come persona di indole religiosa, di grande nobiltà e imparzialità, dato il suo amore per la giustizia. Alipio studiò diritto a Roma, viaggiò in Oriente, dove conobbe s. Girolamo e fu eletto vescovo della sua città verso il 394, ancor prima che Agostino divenisse vescovo di Ippona. Con Agostino e Possidio partecipò ai Concili d' Africa, figurando con loro anche nella famosa riunione avvenuta a Cartagine nel 411 tra cattolici e donatisti, tra i sei prescelti dai 266 vescovi cattolici, per parlare a nome di tutti.

Etimologia: Alipio = che ha le ali ai piedi, dal latino


Le notizie sulla vita di Alipio sono contenute quasi totalmente nelle opere del suo grande amico, s. Agostino, con il quale divise gli errori della gioventù, la conversione e le fatiche dell'apostolato.
Alipio nacque a Tagaste (oggi Souk Ahras, Algeria) da genitori che erano tra i maggiorenti del paese. Piccolo di statura, ma di animo forte e di indole virtuosa, strinse un’affettuosa ed intima amicizia con s. Agostino, tanto che questi lo chiama ripetutamente frater cordis mei.
Più giovane di qualche anno del suo amico, ne frequentò le scuole di grammatica nel paese natale e le scuole di retorica a Cartagine; lo precedette a Roma, dove si recò per studiare diritto, e lo accompagnò a Milano. A Roma fu assessore del comes delle elargizioni per l’Italia e diede, in questa circostanza, rari esempi di illibatezza e di disinteresse. Resistette energicamente alle pretese di un senatore potentissimo che tentava d’indurlo a commettere illegalità, restando indifferente, tra la meraviglia universale, sia alle minacce che alle lusinghe: “anima rara”, scrive s. Agostino, “che non faceva caso dell’amicizia e non paventava l'inimicizia di un uomo così potente, famosissimo per gli innumerevoli mezzi che aveva di far del bene o di far del male”. L’amicizia con Agostino valse a ritrarlo, momentaneamente, dalla passione per i giochi del circo, ma lo trascinò nel manicheismo.
Con l' amico Alipio visse il travaglio del ritorno alla fede; castissimo di costumi, gli fu di sostegno nella lotta contro le passioni e lo sconsigliò dal prendere moglie per non rinunziare a vivere liberamente nell'amore della sapienza; fu presente alla crisi della conversione e ne seguì l’esempio; si ritirò con lui a Cassiciaco, dove prese parte alle dispute di filosofia, e insieme con lui ricevette il battesimo il 25 aprile del 387. L'anno seguente Alipio tornò in Africa e a Tagaste si ritirò con gli amici a vita cenobitica. Nel 391 seguì Agostino nel monastero d'Ippona. Poco dopo viaggiò in Oriente e strinse amicizia con s. Girolamo. Fu caro a s. Paolino da NoIa, che ne ammirava la santità e lo zelo.
Eletto vescovo di Tagaste, quando s. Agostino era ancor prete, a fianco di lui, per quasi quarant'anni, rifulse nella Chiesa d’Africa come riformatore del clero, maestro di monachismo e difensore della fede contro i donatisti e i pelagiani.
Nel 411 partecipò alla Conferenza di Cartagine, e fu tra i sette vescovi cattolici che sostennero le dispute con i donatisti, nel 416 partecipò al Concilio di Milevi (Numidia) e nel 418, per incarico di papa Zosimo, si recò a Cesarea di Mauritania per affari ecclesiastici, prendendo parte alla disputa di Agostino con Emerito, vescovo donatista. Per la causa pelagiana si adoperò con zelo e venne più volte in Italia, latore di opere agostiniane al pontefice Bonifacio e al comes Valerio. Si presume che fosse ad Ippona per la morte di s. Agostino, e che sia morto nello stesso anno 430.
I Canonici Regolari e l'Ordine agostiniano ne celebrano la festa, insieme a quella di s. Possidio, il 16 maggio e il culto di questi due santi, che rappresentano l’eredità monastica di Agostino, fu confermato da Clemente X con il breve Alias a Congregatione il 19 agosto 1672.


Autore:
P. Bruno Silvestrini O.S.A.

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Aggiunto/modificato il 2001-07-18

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