Home . Onomastico . Emerologico . Patronati . Diz.Nomi . Ricerca . Ultimi . Più visitati




Newsletter
Per ricevere i Santi di oggi
inserisci la tua mail:


E-Mail: [email protected]


> Home > Sezione G > Beato Giovanni Bufalari da Rieti Condividi su Facebook Twitter

Beato Giovanni Bufalari da Rieti

1 agosto

Porchiano, Amelia, 1318 (?) - Rieti, 1336

Il beato Giovanni è l’esempio di una maturità spirituale raggiunta in poco tempo e in giovane età. Morì infatti a 17 anni, giovane professo, nel convento di Rieti. «Giovanni era semplice, umile e sempre allegro, si adattava nel cibo, nella bevanda e in tutte le cose che riguardano la vita comune dei frati; era socievole in modo irreprensibile... Fu molto amorevole e caritatevole verso tutti i frati. Non fu mai sentita dalla sua bocca una parola né visto un suo gesto che fosse contrario all’amore fraterno. Era solito entrare da solo nell’orto del convento. Nell’uscire fu visto varie volte con le lacrime agli occhi. Una volta, interrogato perché avesse pianto, rispose: "Vedo le piante, gli alberi, gli uccelli e la terra con i suoi frutti obbedire a Dio, e gli uomini, ai quali è stata promessa la vita eterna in cambio dell’obbedienza, trasgredire i comandi del loro creatore"» (Giordano di Sassonia, Vitasfratrum, pp. 105-106). Morì a Rieti nel 1336. I suoi resti mortali si conservano nella basilica di sant’Agostino a Rieti. Il suo culto venne confermato nel 1832 da Gregorio XVI.

Martirologio Romano: A Rieti, beato Giovanni Bufalari, religioso dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, giovane umile e gioioso, sempre pronto ad aiutare il prossimo.


Una tradizione plurisecolare, non suffragata però da alcun documento, dice che il beato Giovanni, come la sorella Lucia, ricordata il 27 luglio, siano nati a Porchiano del Monte, vicino ad Amelia, dove invece, fin dalla metà del Duecento era sorto il convento degli agostiniani. Numerosi indizi portano invece a pensare che i due fratelli siano nati proprio ad Amelia.
Entrato molto giovane nell’Ordine agostiniano, fu trasferito a Rieti, dove visse fino alla morte. Di lui così scrive Giovanni di Sassonia (+1380): "Viveva a Rieti un giovane religioso di nome Giovanni, semplice, umile, sempre allegro, uguale agli altri nel mangiare, nel bere e in tutte le altre cose che riguardavano la vita comune dei frati; irreprensibile nei rapporti umani, era veramente singolare nel suo intimo.
Amava molto i suoi fratelli e li trattava con tale carità che non gli uscì mai una parola, né fece mai un gesto che fosse in contrasto con la legge dell'amore fraterno. Trattava tutti con amabilità, specialmente gli ammalati e gli ospiti; ad essi lavava i piedi e puliva le vesti, mettendo anche le sue a loro disposizione; li ricolmava di ogni gentilezza e tutto faceva sempre con la più grande gioia. A tutti i sacerdoti indistintamente e spontaneamente, ogni volta che poteva, serviva la Messa con grande pietà.
Era solito recarsi da solo nell'orto del convento, e spesso, quando ne usciva, si notava che aveva molto pianto. A chi gli domandò, una volta, perché avesse pianto, rispose: “Perché vedo che l'erba, gli alberi, gli uccelli e la terra con i suoi frutti obbediscono a Dio, mentre gli uomini, ai quali è stata promessa la vita eterna in premio della loro obbedienza, trasgrediscono la legge del loro Creatore. Per questo gemo e piango”. Accadde per diversi giorni, prima della sua morte, che un usignolo venisse a cantare dolcemente davanti alla finestra di questo religioso. Il fatto suscitò la meraviglia dei frati che gli domandarono spiegazione della cosa; egli, sorridendo e con fare scherzoso, rispose che si trattava della sua sposa che veniva ad invitarlo in paradiso.
Un giorno, mentre stava servendo la Messa, vide una luce celestiale sull'altare e subito cadde malato e poi con grande pietà rese l’anima a Dio. Immediatamente si verificarono prodigi per l’intercessione di questo santo religioso, tanto che nel primo anno se ne contarono quasi 150…".
Dopo la morte, avvenuta forse nel 1336 il suo corpo fu sepolto nella chiesa di S. Agostino di Rieti.
Gregorio XVI ne confermò il culto nel 1832.


Autore:
P. Bruno Silvestrini O.S.A.

______________________________
Aggiunto/modificato il 2001-07-18

___________________________________________
Translate this page (italian > english) with Google

Album Immagini


Home . Onomastico . Emerologico . Patronati . Diz.Nomi . Ricerca . Ultimi . Più visitati