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Beato Grazia (Graziano) da Cattaro Religioso agostiniano

9 novembre

Mulla, Cattaro (odierna Kotor), Montenegro, 1438 – Murano, Venezia, 9 novembre 1508

Il beato Grazia nacque il 27 novembre 1438 a Mulla, frazione di Kotor [antica Cattaro] (Carna Gora, Montenegro) allora appartenente al territorio della Repubblica di Venezia. Fece il marinaio fino all’età di 30 anni. Dopo aver ascoltato a Venezia una predica del grande oratore agostiniano Simonetto da Camerino, entrò nell’Ordine come fratello laico. Morì a Venezia l’8 novembre dell’anno 1508. Si distinse per umiltà, laboriosità, spirito di penitenza e amore all’Eucaristia. I suoi resti furono trasportati e si conservano a Mulla. Leone XIII confermò il suo culto nel 1889.

Martirologio Romano: A Murano in Veneto, beato Grazia da Cáttaro, religioso dell’Ordine di Sant’Agostino, che, dopo essere vissuto in grande povertà alla guida di una piccola imbarcazione per procurarsi il cibo, spinto dai sermoni del beato Simone da Camerino, chiese di poter indossare l’abito religioso e condusse una vita pia.


Graziano nacque nel 1438 a Mulla, piccolo villaggio nella pittoresca baia di Cattaro sulle coste dalmate, odierna Kotor in Montenegro, allora centro più importante del golfo e della diocesi. Dal 1423 Kotor si era liberamente sottomessa alla signoria veneziana, conservando così l’indipendenza. La lunga egemonia dei veneziani si rispecchia ancora oggi nell’architettura della città e, grazie al legame con la Serenissima, era divenuta un porto vivace e ricco di commercianti, marinai e pescatori.
Graziano era un uomo di mare, un pescatore, e tale rimase sino all’età di trent’anni. In uno dei suoi numerosi viaggi capitò in una chiesa di Venezia e, conquistato da una predica dell’agostiniano Simone da Camerino, decise di aderire alla vita religiosa ed entrare nell’Ordine. Fu accettato dal convento di Monte Ortone, nelle vicinanze di Padova, come fratello converso. Questo convento era la culla di una delle nuove congregazioni dell’Ordine, formatosi allora in Italia, ed insieme alle altre si distingueva per il grande zelo per la disciplina. Esso fu accettato nel 1433 dal Priore generale Gerardo da Rimini e annesso alla provincia del distretto di Treviso, con la condizione che avrebbe ospitato solo quei confratelli fermamente fedeli agli ideali della riforma dell’Ordine.
Affidatogli il compito di giardiniere, Graziano si guadagnò ben presto la stima e la riconoscenza dell’intera comunità. Quando altri due conventi della riforma entrarono nell’Ordine, la congregazione venne eretta ufficialmente. Tra il 1472 e il 1474 Simone da Camerino appare nei registri generali quale vicario. Dopo questi anni Graziano fu trasferito al monastero di San Cristoforo in Venezia, ove secondo la tradizione pare che una misteriosa luce brillasse sempre sulla sua cella e che numerosi miracoli avvenissero per sua intercessione.
Un esempio in tal senso è dato dall’evento straordinario verificatosi in un’estate particolarmente arida: Graziano partecipava ai lavori di riparazione della chiesa conventuale, quando una cisterna si riempì di acqua dolce, che rimase tale anche dopo che vi entrò dell’acqua marina.
Quasi settantenne, si ammalò gravemente e morì il 9 novembre 1508 nell’isola di Murano, nell’arcipelago veneziano. Le sue reliquie ancor oggi riposano nella chiesa di Mulla (Muo), suo paese natale. Il culto quale “beato” venne approvato nel 1889 dal sommo pontefice Leone XIII. Al di fuori di queste poche notizie e del culto tributatogli, non sappiamo purtroppo altro del Beato Graziano. La biografia in lingua italiana del Lazzerini, risalente al 1643, e quella latina di Eliseo di Gesù e Maria, del 1677, non hanno fondamenti storicamente documentati. Ma sono comunque proprio i racconti sulla sua austerità di vita e la potenza prodigiosa della sua intercessione a dar testimonianza della sua antica fama di santità.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2006-11-01

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