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Beato Guglielmo (William) Horne Monaco certosino, martire

4 agosto

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† Londra, 4 agosto 1540

Emblema: Palma

Martirologio Romano: A Londra in Inghilterra, beato Guglielmo Horne, martire, che, monaco nella Certosa della città, sempre fedele all’osservanza della regola, rimase a lungo incarcerato sotto il re Enrico VIII e, consegnato infine al supplizio del patibolo a Tyburn, migrò alla destra di Cristo.


La storia delle persecuzioni anticattoliche in Inghilterra, Scozia, Galles, parte dal 1535 e arriva al 1681; il primo a scatenarla fu come è noto il re Enrico VIII, che provocò lo scisma d’Inghilterra con il distacco della Chiesa Anglicana da Roma.
Artefici più o meno cruenti furono oltre Enrico VIII, i suoi successori Edoardo VI (1547-1553), la terribile Elisabetta I, la ‘regina vergine’ († 1603), Giacomo I Stuart, Carlo I, Oliviero Cromwell, Carlo II Stuart.
Morirono in 150 anni di persecuzioni, migliaia di cattolici inglesi appartenenti ad ogni ramo sociale, testimoniando il loro attaccamento alla fede cattolica e al papa e rifiutando i giuramenti di fedeltà al re, nuovo capo della religione di Stato.
Primi a morire come gloriosi martiri, il 4 maggio e il 15 giugno 1535, furono 19 monaci Certosini, impiccati nel tristemente famoso Tyburn di Londra, l’ultima vittima fu l’arcivescovo di Armagh e primate d’Irlanda Oliviero Plunkett, giustiziato a Londra l’11 luglio 1681.
L’odio dei vari nemici del cattolicesimo, dai re ai puritani, dagli avventurieri agli spregevoli ecclesiastici eretici e scismatici, ai calvinisti, portò ad inventare efferati sistemi di tortura e sofferenze per i cattolici arrestati.
In particolare per tutti quei sacerdoti e gesuiti, che dalla Francia e da Roma, arrivavano clandestinamente come missionari in Inghilterra per cercare di riconvertire gli scismatici, per lo più essi erano considerati traditori dello Stato, in quanto inglesi rifugiatosi all’estero e preparati in opportuni Seminari per il rientro.
Nel 1874 l’arcivescovo di Westminster inviò a Roma un elenco di 360 nomi con le prove per ognuno di loro.
A partire dal 1886 i martiri a gruppi più o meno numerosi, furono beatificati dai Sommi Pontefici, una quarantina sono stati anche canonizzati nel 1970.

Nella grande persecuzione contro i cattolici, decretata da Enrico VIII re d’Inghilterra, ogni Ordine religioso dell’epoca, unitamente al clero diocesano, lasciò un tributo di sangue e martirio per la difesa della Chiesa Cattolica.
Anche i certosini, per quanto benvoluti essendo monaci non dediti a nessuna attività politica, contribuirono a questo martirio; i monaci della Certosa di Londra ricevettero anch’essi la visita dei funzionari del re che in base al decreto emanato, chiedevano a tutti i maggiorenni, religiosi compresi, l’approvazione del ripudio da parte del re della regina Caterina d’Aragona e quindi l’accettazione come sovrana di Anna Bolena.
Il priore e il procuratore finirono in carcere per aver obiettato sulla legittimità del ripudio, ma dopo un mese, convinti che questo giuramento non toccava la fede, finirono per giurare e quindi liberati; ritornati alla Certosa convinsero gli altri monaci delle loro argomentazioni e così il 25 maggio 1534, essi giurarono ai funzionari che erano tornati accompagnati dai soldati.
La pace così sperata durò poco, perché a fine anno 1534 un nuovo decreto del re e del Parlamento, stabilì che tutti i sudditi dovevano disconoscere l’autorità del papa e riconoscere invece il re come capo della Chiesa anglicana anche nelle cose spirituali e chi non consentiva era reo di lesa maestà.
Avutane notizia, il priore Giovanni Houghton riunì tutti i certosini comunicando ciò e tutti questa volta si dissero pronti a morire per la Chiesa romana.
A seguito di ciò a partire dal 4 maggio 1535 i monaci della Certosa di Londra furono a più riprese arrestati, torturati e processati, singolarmente oppure a gruppetti e di essi 19 furono condannati a morte.
Le sentenze furono eseguite in periodi e data diverse fino al 1540, morirono in forme diverse perlopiù impiccati o di stenti e sofferenze in carcere; il converso William Horne, imprigionato il 28 maggio 1537 sopravvisse alle torture e al fetido carcere di Newgate, che costò la vita ad altri nove monaci reclusi con lui e fu poi impiccato più di tre anni dopo nel Tyburn di Londra il 4 novembre 1540, ultimo dei gloriosi martiri certosini, prime vittime della persecuzione di re Enrico VIII (1491-1547) e del suo vicario Tommaso Cromwell.
Il 9 dicembre 1886 i 19 Certosini di Londra furono beatificati da papa Leone XIII insieme ad altri 35 martiri inglesi. Successivamente i primi martiri del 1535 sono stati canonizzati da papa Paolo VI il 25 ottobre 1970.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2004-11-07

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