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San Guido della Gherardesca Confessore

20 maggio

Pisa, 1060 - Pisa, 20 maggio 1140

Etimologia: Guido = istruito, dall'antico tedesco

Martirologio Romano: A Castagneto in Toscana, beato Guidone della Gherardesca, eremita.


Sul santo pisano non ci sono molte notizie. Le poche che sono disponibili lo presentano talvolta come monaco camaldolese in san Michele in Borgo (Pisa); per altri fu Terziario francescano. La Sacra Congregazione dei Riti preferì la lezione ricavata dai Bollandisti, che si servirono dell'Archivio della famiglia Gherardesca.
Napoleone Gherardesca fu, probabilmente, il padre di Guido e Pietro. Quest'ultimo venne creato successivamente cardinale da Pasquale II (1099-1118).
La vita di Guido fu contrassegnata dalla preghiera, dalla meditazione, dal digiuno e dalla elemosina. Come spesso si riscontra anche nella vita degli altri santi pisani dei secoli XII-XIII, Guido fu ritenuto santo già in vita.
Per non cadere nel peccato di orgoglio, decise così di allontanarsi dalla città. All'età di 40 anni lasciò dunque Pisa e visse in solitudine presso Donoratico. Là costruì un oratorio che dedicò a santa Maria alla Gloria, dove aspettò fra digiuni e preghiere di entrare nel Regno di Dio il 20 maggio 1140.
Alla sua morte la venerazione per Guido della Gherardesca crebbe notevolmente. Nel 1212 fu concesso il trasferimento del corpo dall'oratorio, ormai troppo angusto per la folla dei fedeli, alla Chiesa di Donoratico. Un Breve di papa Callisto III (1455-1458) indirizzato all'Arcivescovo di Pisa Giuliano Ricci, autorizzò la traslazione del corpo del santo pisano. Venerdì 16 giugno 1459 i pisani poterono così accogliere con una grande festa uno dei santi, che segnarono la vita spirituale della città toscana.

Autore: Massimo Salani
 


 

Di certo sappiamo solo che nacque a Pisa dai conti di Donoratico (un ramo della famiglia della Gherardesca), che si ritirò a vita eremitica in un bosco chiamato Castagneto a circa tre Km. da Donoratico e che visse nel sec. XII.
Alla sua morte fu seppellito nell’oratorio, detto della Madonna della Gloria, che lui stesso aveva fatto costruire nel luogo del suo ritiro a Castagneto e dove rimase fino al 1212, quando, per soddisfare i numerosi devoti, fu traslato nella prepositura di Donoratico.
Del suo corpo si perdette però ogni traccia quando il paese fu raso al suolo dalle milizie fiorentine e col castello rimase distrutta anche la chiesa; ma fu ritrovato verso la metà del sec. XV, quando, in pieno inverno (il giorno dell’Epifania), secondo le tradizioni, apparve una pianta di erica fiorita, sotto la quale esso giaceva, in profondità. Parte delle sacre reliquie furono trasportate nella vicina chiesa di Castagneto, parte, per concessione di Callisto III (1459), a Pisa, dove si conservano in un altare del duomo, presso il pergamo.
La festa di Guido si celebra il 20 maggio.
Qualche storico lo ha detto terziario francescano, qualche altro, domenicano; ma Guido visse prima sia di s. Francesco, sia di s. Domenico. Il Grandi lo dichiara camaldolese, perché nelle vicinanze di Castagneto sorgeva il monastero di S. Maria de Aschis; ma questo monastero divenne camaldolese molto più tardi. La tradizione, comunque, lo ha sempre considerato un beato camaldolese; ma la sua attribuzione a quest’Ordine, come si vede, non è priva di incertezze.


Autore:
Costanzo Somigli


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2018-05-21

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