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Beata Marchesina Luzi Vergine e martire

10 gennaio

San Severino, fine 1400 - 10 gennaio 1510

Nata a San Severino Marche nel XV secolo, fu una giovane donna virtuosa e dedita alla vita religiosa. Nonostante il forte desiderio di entrare in convento, decise di non abbandonare il padre e di iscriversi al terzo ordine di Sant'Agostino. La sua vita fu segnata dalla preoccupazione per la vita dissoluta del fratello Mariotto, che tentò di abusare di lei durante un viaggio a Visso. Mariotto, rifiutato dalla sorella, la strangolò e ne nascose il corpo in una grotta. Il cadavere della giovane, ancora roseo e flessibile, fu ritrovato tre giorni dopo da un frate agostiniano che aveva ricevuto la visione della sua morte. Il corpo fu traslato nella chiesa di Sant'Agostino, dove riposa ancora oggi, nell'altare dedicato a San Valentino.

Emblema: Palma


La beata Marchesina Luzi nacque a San Severino verso la fine del '400 da Silvestro Luzi, capostipite di una illustre e nobile famiglia vissana. Marchesina viveva con il padre Silvestro, lo zio Don Bernardino, rettore della chiesa abbaziale di San Lorenzo, ed il fratello Mariotto. Marchesina cresceva virtuosa e dedita alle opere di carità e alla preghiera.
Aveva forte il desiderio di entrare in convento ma, non volendo abbandonare il padre, decise di scegliere un'altra forma di vita religiosa molto in auge in quel tempo: si iscrisse al terzo ordine di Sant'Agostino vestendone l'abito. La monaca era molto preoccupata per la vita dissoluta che conduceva Mariotto. Il fratello, dedito ad illecite relazioni, aveva persino messo gli occhi su Marchesina.
I primi di gennaio del 1510, Mariotto disse al padre di volersi recare a fare una visita a Visso, luogo di provenienza della famiglia, e chiese il permesso di portare con sé sua sorella. Durante il percorso Mariotto tentò di abusare di Marchesina, ma lei rifiutò le proposte oscene del fratello e costui la strangolò ed abbandonò il corpo in una grotta. Sarebbe passato tanto tempo prima di conoscere il misfatto, se Marchesina non fosse apparsa per tre notti in sogno ad un frate agostiniano indicandogli il luogo della sua morte e la causa.
A questo punto il frate, su consiglio del suo superiore, decise di accertarsi della veridicità del sogno e recatosi presso le Grotte di S. Eustacchio trovò il cadavere della monaca ancora roseo e flessibile, nonostante fossero passati tre giorni. Il corpo fu traslato nella chiesa di Sant' Agostino ed ancora oggi riposa lì, nell'altare dedicato a San Valentino.


Autore:
Elisabetta Nardi

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Aggiunto/modificato il 2002-04-25

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