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Serva di Dio Teodora Campostrini Fondatrice

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Verona, 26 ottobre 1788 - Verona, 22 maggio 1860


Tutto l’800 è stato un fiorire di figure sante ed impegnate nel cattolicesimo attivo e sociale, in particolare a Verona, che vide il sorgere di numerose Congregazioni religiose, sia maschili che femminili e una disponibilità, umiltà, zelo ardente, nel clero, sì da far dire ad un padre rosminiano Pietro Rigler nel 1834 “Pare che il signore largheggi qui in modo particolare con la sua grazia”.
Ancora, nel 1843 così scriveva il vescovo di Treviso Sebastiano Soldati “Il nome della santa Chiesa Veronese è scritto in benedizione ne’ fasti della cristiana beneficenza, per gli autori di tante egregie imprese, ciascuna delle quali basterebbe a render gloriosa qualsiasi città”.
Le Istituzioni assistenziali ed educative sorte a Verona, si possono dividere durante il secolo, in quelle dell’età napoleonica e in quelle dell’epoca austriaca, e in questo periodo si colloca la figura e l’opera della serva di Dio Teodora Campostrini.
Nacque a Verona il 26 ottobre 1788, seconda di otto figli di Francesco e Angela Terzi, ben disposta sin dalla più tenera età a quel senso di eguaglianza dei diritti della persona umana, che più tardi le farà superare i preconcetti delle differenze sociali, tipiche della cultura del suo tempo.
Nel 1796 ad otto anni entrò insieme alla sorella Rosa nel collegio-chiostro delle Benedettine di Verona per proseguire la sua formazione ed educazione, nel 1802 passò in quello delle Maddalene nel settore austriaco della città.
Con la soppressione napoleonica degli Ordini religiosi, se ne ritornò nella sua casa nel 1806. Sentì la chiamata alla vita religiosa ma dovette attendere per attuarla, nel 1813 a pochi mesi di distanza le morirono i due genitori, un paio d’anni dopo nel 1815 dopo il matrimonio di una sorella, decise di entrare nel monastero delle Visitandine di Salò, da cui uscì dopo un anno per ragioni di salute e con suo grande rammarico.
Lo stesso giorno venne accolta da santa Maddalena di Canossa (1774-1835), come ospite nel Ritiro dei ss. Giuseppe e Fidenzio. Qui poté conoscere più da vicino la fondatrice Canossa e la serva di Dio Leopoldina Naudet (1773-1884) che diventerà anche lei una fondatrice religiosa.
Nel Ritiro restò due anni; sotto la guida spirituale di padre Luigi Trevisani, tentò di inserire anche a Verona le suore Visitandine senza riuscirvi, poi in obbedienza al medico che per la sua malferma salute le consigliava di trasferirsi in campagna, prese in affitto una villa a San Massimo all’Adige vicino Verona.
La seguirono due compagne Francesca Benvenuti ed Elisabetta Nicolini e il 6 luglio 1818 entrarono nella nuova casa con la volontà di consacrarsi al Signore e fondando così una nuova famiglia chiamata “Sorelle Minime della Carità di Maria Addolorata” con la Regola di s. Agostino e le Costituzioni di San Francesco di Sales, con voti solenni e dedita all’educazione delle fanciulle; il monastero era di stretta clausura e annessa vi era una ‘Scuola di Carità’.
Tre anni più tardi, visto la ristrettezza dell’edificio e l’espandersi dell’attività, si trasferì nell’attuale sede di S. Maria in Organo a Verona, che diventerà la casa-madre dell’Istituzione, poté aprire così una più ampia scuola a cui dedicherà tutte le sue energie, fino al punto di dichiarare di essere “pronta a sacrificare tutto anche la clausura se si dimostrasse necessario, pur di mantenere la scuola”.
Sorsero accanto al convento ben presto, scuole, ricreatori, laboratori per educare le fanciulle; le Costituzioni da lei scritte nel 1822, furono approvate dalle Autorità Civili nel 1829, dal vescovo di Verona nel 1831 e poi definitivamente dal papa Pio IX nel 1848.
Nonostante che soffrì gran parte della sua vita di continui dolori fisici, Madre Teodora Campostrini, guidò il suo Istituto con somma prudenza, instancabile zelo e tenero amore; allargandolo con un educandato per ragazze di buona famiglia e istituendo un corso di moderna metodica per l’insegnamento nelle scuole elementari, di cui ottenne l’autorizzazione fin dal 1836.
Morì a Verona il 22 maggio 1860 e il suo corpo riposa nella cappella della casa-madre. Sono in corso i processi apostolici per la sua beatificazione.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2002-09-14

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