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San Probino (Provino) di Como Vescovo

8 marzo

Secondo vescovo di Como, fu un fedele discepolo di Sant'Ambrogio e si distinse per la sua saggezza e santità. Guidò la diocesi dal 391 al 420, preservandola dall'eresia ariana. Dopo la sua morte, il suo culto rimase ininterrotto e le sue reliquie furono conservate in un tempietto fuori città. Nel 1118, per proteggerle dalle scorrerie nemiche, vennero trasferite nella chiesa di Sant'Antonio a Como, che da allora prese il nome di San Probino.

Martirologio Romano: A Como, san Provino, vescovo, che, fedele discepolo di sant’Ambrogio, preservň dall’eresia ariana la Chiesa a lui affidata.


Alcuni scrittori e agiografi scrivono ‘Provino’, ma è indubbio che la forma esatta sia Probino, nome in uso fra i latini e frequente nel IV secolo.
Probino era discepolo di s. Ambrogio, il quale lo inviò come collaboratore del protovescovo s. Felice a Como e quando questi morì nel 391, Probino ne divenne il successore; fu vescovo della diocesi fino al 420.
Il suo episcopato dovette rifulgere per saggezza e santità, perché dopo la sua morte, ebbe un culto ininterrotto; la reliquia del suo capo fu conservata in un tempietto fuori città, fatto edificare da lui stesso e dedicato ai santi Gervasio e Protasio, che pochi anni prima che divenisse vescovo, nel 386, ne erano stati scoperti i corpi a Milano ad opera di s. Ambrogio.
La reliquia restò lì fino al 1118 quando per salvaguardarla dalle scorrerie nemiche, fu trasferita entro le mura della città di Como, nella chiesa di S. Antonio, che prese il nome di S. Probino.
Si hanno notizie delle successive ricognizioni delle reliquie, avvenute negli anni 1504, 1618, 1836, 1933; l’afflusso dei fedeli al suo sepolcro fu continuo, specie da parte degli ammalati di febbri maligne, di cui s. Probino è ritenuto guaritore.
Nel 1096 una parte del cranio, fu ceduta alla collegiata di Agno nel Canton Ticino e posta in un busto d’argento, qui si è poi sviluppato un culto molto intenso e ogni anno, l’8 marzo si celebra la sua festa liturgica con grande concorso di fedeli, provenienti anche da altre zone; per l’occasione si tiene una importante fiera, rinomata in tutto il Ticino.


Autore:
Antonio Borrelli

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Aggiunto/modificato il 2002-10-10

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