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Beata Elena Aiello Fondatrice

19 giugno

Montalto Uffugo, Cosenza, 10 aprile 1895 – Roma, 19 giugno 1961

Fondatrice delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Nacque a Montalto Uffugo nel 1895 e fin da piccolissima mostrò un’attenzione particolare per il messaggio evangelico. Rimasta orfana di madre si diede da fare per aiutare la famiglia, ma la sua chiamata sembrava essere quella alla vita religiosa nelle Suore del Preziosissimo Sangue. Entratavi come novizia, però, si ammalò gravemente tanto che la congregazione non la ritenne più idonea e la rimandò a casa pensandola prossima alla morte. Invece Elena ebbe un’apparizione di Gesù: le disse che sarebbe stata risanata, ma il Venerdì Santo di ogni anno avrebbe portato sul suo corpo i segni della Passione. E così avvenne: per il resto della vita nel giorno della morte di Gesù avrebbe sudato sangue e sperimentato le stigmate; segni che poi puntualmente scomparivano ogni Sabato Santo. Questa esperienza la spinse a dare vita a Cosenza a una nuova congregazione religiosa, l’Istituto delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Nelle regole indicò la Passione di Gesù come riferimento spirituale e la carità testimoniata nella sua terra da san Francesco da Paola come orizzonte quotidiano. Aprì alcuni istituti per gli orfani, ma anche un istituto magistrale per garantire un futuro alle ragazze uscite dall’orfanotrofio. Morì nel 1961 a Roma dove si era recata per aprire una nuova casa. Fu proclamata Venerabile da San Giovanni Paolo II il 22 gennaio 1991 e poi solennemente beatificata il 14 settembre 2011 sotto il pontificato di Benedetto XVI.

Martirologio Romano: Per informazioni, richieste di immagini o biografie rivolgersi a:
Istituto Suore Minime della Passione
Via dei Martiri 9 - 87100 Cosenza


Nata a Montalto Uffugo, nel Cosentino, il 10 aprile 1895, Elena Emilia Aiello, cresce in un ambiente familiare esemplarmente cristiano.
Rimase presto orfana di madre. Durante una malattia consacrò la propria vita al Signore con i voti di povertà, castità e obbedienza. Dopo la prima Guerra mondiale e la grande epidemia detta “spagnola”, la Venerabile Serva di Dio entrò fra le Suore della Carità del Preziosissimo Sangue di Nocera dei Pagani nell’agosto del 1920.
Una banale patologia mal curata le recò danni fisici che determinarono il suo allontanamento dal convento.
Tornata a casa, invocò l’intercessione di Santa Rita e ottenne la guarigione. Nel novembre del 1921 comparvero i fenomeni mistici che l’accompagneranno sino alla morte. Alcuni di essi, come il sudore di sangue e le stimmate si manifestavano in maniera particolare i venerdì di quaresima e il Venerdì santo. Forgiata da questa esperienza della Passione di Cristo, iniziò il 17 gennaio 1928, con una prima compagna, Luigina Mazza, un’opera a servizio degli ultimi, soprattutto delle bimbe abbandonate.
Affidò i suoi primi passi a San Francesco di Paola, patrono della Calabria e a Santa Teresa di Gesù Bambino e, ispirandosi a queste figure, diede vita alla Congregazione delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Gradualmente l’Istituto si strutturò e il 2 gennaio 1948 ottenne l’approvazione Pontificia.
La partecipazione al dolore di Cristo e l’amore per gli ultimi, rafforzati dalla continua preghiera e dalla fervente devozione a Gesù Sacramentato, furono i due punti di forza sia della Fondatrice sia della nascente Congregazione, che ben presto si espanse dalla Calabria in tutta Italia e in alcuni paesi esteri al seguito degli emigrati nelle zone povere dell’America Latina. Incontrando il Papa Pio XII durante il Giubileo del 1950, la Serva di Dio chiese conferma se questa opera fosse secondo il cuore della Chiesa.
Il Sommo pontefice ebbe a dirle: “La sua opera non finirà perché è fondata sulla Provvidenza”. Amò profondamente il Santo Padre e la Chiesa e ripeteva spesso alle sue suore che loro dovere era “sentire cum ecclesia”. Anima eminentemente eucaristica, soleva dire: “L’Eucarestia è l’alimento essenziale della mia vita, il respiro profondo della mia anima, il Sacramento che dà senso alla mia vita, a tutte le azioni della giornata”. Il suo carisma si trova sintetizzato nella frase che Ella ripeteva quasi in maniera litanica: “non c’è amore senza sofferenza”.
Suor Elena Aiello morì a Roma il 19 giugno 1961 dopo aver vissuto santamente a servizio dei poveri e degli ultimi, tanto che in vita ed in morte veniva chiamata dal popolo la “monaca santa”.
Aumentando la fama di santità, l’arcivescovo di Cosenza iniziò il Processo Cognizionale sulla vita e le virtù nel 1972 e lo terminò nel 1987. Preparata la Positio, si procedette ai consueti esami: i Consultori Teologi, radunati nel Congresso peculiare del 5 dicembre 1989 si espressero positivamente circa l’eroicità delle virtù della Venerabile Serva di Dio. Così giudicarono i Padri Cardinali e Vescovi, nella Sessione Ordinaria dell’8 maggio 1990. San Giovanni Paolo II emise il Decreto sull’eroicità delle virtù il 22 gennaio 1991.
In vista della sua Beatificazione, la Postulazione della Causa ha sottoposto al giudizio della Congregazione delle Cause dei Santi la presunta guarigione miracolosa della giovane Francesca Bozzarello da trauma cranico e lesioni encefaliche diffuse con coma grave, associato a trauma toracico e frattura tibiale intra-articolare avvenuta il 23 aprile 2002. Assolto quanto stabilito dal diritto, la Consulta Medica del 1 febbraio 2007 giudicò scientificamente inspiegabile tale guarigione. Nel Congresso Peculiare del 23 ottobre 2010, i Consultori teologi la ritennero un miracolo. Anche i Padri Cardinali e Vescovi riuniti in Sessione Ordinaria il 18 gennaio 2011 giudicarono vero miracolo tale guarigione. Noi stessi abbiamo quindi autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto sul miracolo in data 2 aprile 2011 e abbiamo stabilito che il rito della beatificazione si svolgesse a Cosenza il 14 settembre 2011, festa dell’Esaltazione della Croce.

Oggi, a Cosenza, viene proclamata Beata suor Elena Aiello, fondatrice delle Suore Minime della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. Subito dopo il Congresso Eucaristico Nazionale di Ancona, la Chiesa che è in Italia gioisce per l’elevazione alla gloria degli altari di un’anima eminentemente eucaristica. Illustre figlia della terra di Calabria, suor Elena Aiello soleva dire: “L’Eucarestia è l’alimento essenziale della mia vita, il respiro profondo della mia anima, il Sacramento che dà senso alla mia vita, a tutte le azioni della giornata”. L’esempio e l’intercessione della nuova Beata accrescano in tutti l’amore per il mirabile Sacramento dell’altare.
Papa Benedetto XVI (Udienza Generale, 14 settembre 2011)


Fonte:
www.causesanti.va

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Aggiunto/modificato il 2024-03-16

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