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Pina Coniglio

Testimoni

Cerda (Palermo), 4 dicembre 1938 - 22 luglio 1964

Battezzata il 7 gennaio 1939, nella parrocchia dell’Immacolata Concezione, riceve la Cresima il 27 aprile 1948. Aderisce presto all’Azione Cattolica e alla Milizia dell’Immacolata. Nel 1961 conosce l’Istituto delle Missionarie dell’Immacolata–Padre Kolbe, fondato dal francescano conventuale P. Luigi Faccenda: inizia il periodo di prova il 22 agosto 1961 e quello di formazione il 24 settembre 1962, come membro esterno. Ma un male da tempo la consumava. Pina Coniglio muore il 22 luglio 1964, a soli 25 anni di età.


Pina Coniglio nasce a Cerda, in provincia di Palermo, il 4 dicembre 1938. Battezzata il 7 gennaio 1939, nella parrocchia dell’Immacolata Concezione, riceve la Cresima il 27 aprile 1948.
È una bambina semplice e buona, che per nessuna ragione al mondo si sarebbe permessa di tralasciare la S. Messa festiva. Aderisce presto all’Azione Cattolica, bevendo a grandi sorsi la formazione mariana che allora veniva data in Associazione attraverso l’opera sacerdotale di Don Pietro di Novo, parroco di Cerda.
Già consacrata all’Immacolata nello spirito della sua Milizia, coltivava il vivo desiderio di donarsi totalmente a Dio come missionaria laica. Nel 1960 la chiamata si fa sentire con tutta chiarezza e Pina dice il suo sì con slancio offrendo con voto la sua verginità a Dio la vigilia della festa dell’Assunta. Il suo proposito è quello di fare il proprio apostolato nel mondo mettendosi alla scuola di Maria.
A chi le fa notare che così facendo non avrebbe mai potuto contare su un avvenire economicamente sicuro, lei risponde: “La Provvidenza c’è! Mi ripugna fare calcoli materiali dinanzi alla chiamata di Dio. Egli mi chiama a tale compito: saprà aver cura di me. Sono disposta a tutto per Dio!”.
Serietà di condotta e spirito di dedizione traspaiono anche dal suo bel volto, illuminato da due occhi scuri e profondi,che rivelano anche tutta l’intensità della sua vita interiore.
Nel 1961 Pina Coniglio conosce l’Istituto delle Missionarie dell’Immacolata–Padre Kolbe, fondato dal francescano conventuale P. Luigi Faccenda, che in Sicilia ha da poco aperto una “Casa dell’Immacolata” nella storica e artistica città di Monreale. Pina inizia il periodo di prova il 22 agosto 1961 e quello di formazione il 24 settembre 1962, come membro esterno. Ma il suo ardente desiderio era di poter vivere in comunità, “perché – così lei spiegava – in questo modo ho maggiore possibilità di acquisire una più profonda formazione e tendere con tutte le mie forze, senza esterni impedimenti, alla santità”.
E alla santità lei mirava con tutta se stessa, coltivando la conoscenza della dottrina e della vita di san Massimiliano Kolbe, in una offerta sempre più totale all’Immacolata. “Farò di tutto – diceva lei – per essere fedele a Maria”.
Ma un male da tempo la consumava. Nel novembre 1963 deve essere ricoverata in ospedale. Non si lamenta mai, ma offre tutto in silenzio. Sempre col sorriso sulle labbra, capisce che adesso può esercitare l’apostolato più fruttuoso e più bello, quello della sofferenza.
Vivere in ospedale le costa un grande sacrificio ma è proprio in ospedale che Pina farà passi da gigante sulla via della santità. Una frase ripeteva spesso: “Non temo di morire giovane e presto: temo solo di morire senza quella bontà che il Signore avrebbe voluto da me”.
In spirito di semplicità e di umiltà, come i “piccoli” di cui parla il Vangelo, Pina si prepara giorno dopo giorno all’incontro col Signore. C’ è una sola cosa che desidera: fare al più presto la sua Professione religiosa, ma non in ospedale. Diversi erano però i piani di Dio.
L’ultimo giorno della sua vita è all’ospedale, circondata dalle sue consorelle, che ride e scherza come se niente fosse. In serata si aggrava, perde conoscenza, viene vegliata tutta la notte. Nella grande camerata dove si consuma la sua agonia, il letto di Pina è accanto alla finestra dalla quale si scorge in lontananza una Madonnina illuminata.
Pina Coniglio muore il 22 luglio 1964, a soli 25 anni di età. Oggi le sue spoglie riposano nel cimitero di Cerda, Palermo. Ma Pina non è morta. Per chi l’ha conosciuta, per le sorelle del suo Istituto, da lei tanto amato, è un angelo che intercede per tutti nel cielo. È passata facendo del bene in silenzio.


Autore:
Maria Di Lorenzo

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Aggiunto/modificato il 2003-05-12

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