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Sant' Etelberto Re dell'Anglia Orientale, martire

20 maggio

† 20 maggio 794

La sua vicenda, tramandata principalmente per via orale e poi raccolta da Osbert di Clare nell'XI secolo, si intreccia con la leggenda e con il culto religioso, rendendone difficile la ricostruzione storica. Ciò che emerge è la sua tragica morte, avvenuta nel 794 per mano di Offa, re di Mercia, forse a causa di un matrimonio combinato sfumato. Etelberto, appena quindicenne, non si piegò al volere del potente monarca e trovò la morte, con il corpo gettato nel fiume Lugg e la testa venerata a Westminster. La sua figura, associata al martirio per la giustizia e la fede, divenne simbolo per l'Anglia orientale, con ben dodici chiese a lui dedicate.

Patronato: Hereford

Emblema: Corona, Scettro, Palma


Poche e scarne notizie ci sono pervenute circa l’esistenza terrena del re martire Etelberto dell’Est Anglia, come anche per gli altri sovrani inglesi venerati come santi risalenti all’incirca a quel periodo. L’assassinio di Etelberto in lotta per l’indipendenza del suo antico popolo diede origine ad un culto nei suoi confronti quale “martire”.
La sua vicenda ci spiega come mai la cattedrale di Hereford sia stata dedicata proprio ad un sovrano dell’Anglia orientale. La prima stesura scritta della sua vita pare possa essere attribuita a Osbert di Clare a Westminster nell’XI secolo, che si rifece ad una tradizione orale di Hereford. L’ “Anglo-Saxon Chronicle” fa semplice menzione della morte di Etelberto.
Appena quindicenne, questi ebbe il coraggio di chiedere in sposa la figlia di Offa, re della Mercia, potentissimo monarca inglese che si era già impossessato di ben quattro regni. In principio Offa si dimostrò disponibile ed invitò Etelberto a Sutton Walls, vicino a Hereford, per mettere a punto i dettagli dell’accordo.
Forse a causa della contrarietà di sua moglie Cynethryth, Offa cambiò repentinamente idea e commissionò l’assassinio di Etelberto nel 794. Ne face poi gettare il corpo nel fiume Lugg, mentre il capo venne preso a calci e divenne in seguito oggetto di venerazione a Westminster.
In seguito ad un’apparizione del santo re, si decise di seppellirne il corpo nella chiesa di Hereford ed il suo culto si diffuse così nell’intera Anglia orientale. Alcuni secoli dopo il Circognani dipinse Etelberto nel Collegio inglese di Roma insieme a tutti i martiri inglesi. Nell’Est Anglia ben dodici antiche chiese sono a lui dedicate.
La vicenda Sant’Etelberto è paragonabile a quella di altri santi re anglosassoni, come San Chenelmo e Sant’Edoardo II, e scandinavi, come Erik IX di Svezia e Olav II di Norvegia. Come avvenuto anche per molti martiri del XX secolo, il concetto di martirio è stato dunque esteso a casi di morte violenta a causa della giustizia, “per testimonium caritatis heroicis”.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2005-03-29

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