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San Mauronto Abate e diacono

5 maggio

634 - Marchiennes, Francia, 702

La singolare santità di Mauronto, figlio dei santi Abalaldo e Rictrude e fratello di altre tre sante, si manifesta fin dalla giovane età: orfano a quindici anni, rinuncia al fidanzamento con Ermengarda per abbracciare la vita religiosa. Fonda un monastero, diviene cancelliere del re Teodorico I, guida il convento di suore di Marchiennes e, dopo la morte della madre, ne edifica la chiesa. Le sue spoglie, tumulate accanto a quelle della madre, vengono trafugate dai vichinghi e portate a Douai, di cui Mauronto diventa patrono. Il suo culto, diffuso nell'area di Lilla e Cambrai, è confermato dal Martyrologium Romanum.

Martirologio Romano: A Marchiennes nella Gallia belgica, ora in Francia, san Mauronto, abate e diacono, discepolo di sant’Amando.


Nient’affatto sporadici sono i casi di santità di intere numerose famiglie in ormai duemila anni di cristianesimo. Il santo venerato oggi, Mauronto, è infatti figlio dei santi Abalaldo, ufficiale alla corte di Dagoberto I, e Rictrude, poi badessa di Marchiennes. Come sante sono anche venerate le tre sorelle di Mauronto: Clotsinda, Eusebia e Adalsinda.
All’età di soli quindici anni Mauronto rimase orfano, quando il padre fu ucciso durante una spedizione militare in Guascogna. Andò allora a vivere alla corte di Clodoveo II, ove fu fidanzato con una ragazza di nome Ermengarda. Preferì però rompere il fidanzamento per servire Dio nella vita religiosa. Ricevuta l’ordinazione diagonale, fondò un monastero presso Brueil-sur-Lys in un possedimento di famiglia. Più tardi venne richiamato a corte come cancelliere del re Teodorico I, che gli consiglio di farsi sostituire alla guida del monastero da Sant’Amato, vescovo di Sion in esilio. Così fu, sino a quando nel 690 Mauronto ne riprese possesso.
Durante gli ultimi anni della sua vita divenne anche responsabile del convento di suore di Marchiennes, la cui guida era vacante dalla morte di sua madre Rictrude. Qui fece edificare una chiesa in onore alla Madonna, che fu consacrata dal vescovo di Thérouanne.
Mauronto morì a Marchiennes nel 702 e le sue spoglie vennero tumulate nella chiesa abbaziale accanto a quelle della santa madre, finché nell’870 le razzie dei vichinghi obbligarono i monaci a traslarle in un luogo più sicuro. Giunsero così nella città di Douai, di cui il santo divenne patrono. Il suo nome fu anche imposto alla città di Merville (“Maurontii villa”), sorta accanto al monastero.
Il suo culto, forte nell’area di Lilla e Cambrai, è ancora suffragato dalla citazione sul Martyrologium Romanum in data 5 maggio.


Autore:
Fabio Arduino

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Aggiunto/modificato il 2006-05-03

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