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Maria Bruneri Riformatrice delle Orsoline torinesi

Testimoni

Torino, 5 settembre 1881 – 14 gennaio 1948


I Santi sono la speranza del mondo, sono il sorriso di Dio, perché hanno capito come la gioia, la pace, siano segno di coloro che scelgono di vivere conformi a Gesù.
Maria Bruneri è una di loro, torinese di nascita (5 settembre 1881), primogenita di cinque figli, ebbe la fortuna di vivere in una famiglia cristiana che le diede le basi del suo futuro cammino di fede. Fin da ragazzina sentì la voce di Gesù che la chiamava al suo servizio:“Se vuoi… vieni e seguimi; io preparo per te un futuro di pace. Se vuoi… io sarò con te nei momenti di gioia e di dolore… Se vuoi io sarò per te padre, madre, fratello, sorella. Se tu vuoi…”.
E al fascino di Gesù che la chiamava a seguirlo più da vicino, Maria rispose di sì con entusiasmo, «Il mio Diletto è per me e io sono per Lui» (Ct 2, 16). La vita di Maria non fu facile, ben presto rimase orfana del padre e la povertà entrò nella sua famiglia; imparò il mestiere di sarta, cominciò a tagliare e cucire abiti; questo le permise di aiutare i suoi familiari economicamente. Passava molte ore davanti alla macchina da cucire. Frequentava l’Oratorio salesiano di Valdocco, poco lontano da casa sua. Per lei questo fu un periodo di preparazione per la sua futura missione.
A ventiquattro anni Maria Bruneri si consacra a Dio dopo essersi preparata attraverso la preghiera, l’apostolato e con una vita all’insegna della povertà. Sceglie di consacrarsi al Signore nella Compagnia di Sant’Orsola, fondata nel 1535 da Sant’Angela Merici, la cui intuizione profetica fu dar vita ad un Istituto di consacrate nel mondo.
La Compagnia sorse a Torino nel 1860 per opera di un gesuita: il Padre Sapetti. Ma chi era Maria? Una ragazza bella, simpatica, sorridente, gioiosa, disponibile; una di quelle persone solari che quando le incontri ti mettono la voglia di sorridere. Un’anima innamorata di Dio: cercato, trovato e servito in tutte le persone incontrate sul suo cammino. Non c’era miseria morale o materiale che non trovasse eco nel suo cuore e non mettesse in moto la sua fantasia per trovare le soluzioni più adatte.
Nella sua vita ha sofferto molto: fisicamente, moralmente e per motivi familiari. La croce fu sempre sua compagna inseparabile.
Fu Superiora o «Madre» per ventotto anni della Compagnia Figlie di Sant’Angela di Torino. Si impegnò con tutte le sue forze a servire questa famiglia spirituale attraverso l’ascolto, il consiglio e dando impulso al suo sviluppo che in quegli anni fiorì in numerosi Gruppi, sorti anche in diversi paesi della Diocesi di Torino. Morì il 14 gennaio 1948, i suoi resti mortali sono tumulati nella cappella dell'Istituto di Torino.


PENSIERI DI MADRE BRUNERI:

Non si sa mai tutto il bene che si fa, quando si fa il bene.
Fare sempre del bene, ma nella gioia.
La santità consiste nel dovere compiuto bene e per amore.
Nella croce la mia gioia.
Quante croci nella mia vita, ma ogni croce è stata una stella.
Per compatire certe agonie bisogna aver agonizzato, per saper guarire certe piaghe e consolare certi dolori, è necessario aver sofferto.
Il dolore accettato per amore rende il cuore pietoso e compassionevole.

Per informazioni:
Figlie di Sant'Angela Merici
Via Goffredo Casalis, 36
10143 Torino
tel:011/7495419
mail: [email protected]


Autore:
Carla Osella

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Aggiunto/modificato il 2008-02-02

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