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Beati Cruz Laplana Laguna e Fernando Espanol Berdie Martiri

8 agosto

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† Cuenca, Spagna, 8 agosto 1936

Cruz Laplana y Laguna era di famiglia agiata di Huesca e si fece prete a Barbastro contro il parere dei suoi. Fino al1912insegnò nel seminario di Saragozza, poi scelse di fare il parroco, prima a Craspe e poi a Saragozza, vivendo in comunità con altri sacerdoti. Suo cugino, Vicente Piniés, era ministro della giustizia e, contro la sua volontà, si adoperò per fargli avere il vescovato. Nel1922il papa BenedettoXVlo costrinse ad accettare la cattedra di Cuenca. Scoppiata la guerra civile, i miliziani ridussero il seminario a carcere, poi arrestarono il vescovo e cercarono di farsi consegnare la cassa della diocesi. Presero anche il suo segretario, don Hernando Español Berdie, unex avvocato cheera entrato in seminario a Barbastro edera stato compagnodi studi del Laplana y Laguna prima di diventare parroco di Gruslau. Nonvolle separarsi dal suo vescovo e venne ucciso insieme a lui. Li fucilarono di notte lungo la strada di Villar Olalla. Papa Benedetto XVI ha riconosciuto il loro martirio il 28 aprile 2006 ed entrambi sono stati beatificati il 28 ottobre 2007.


Croce Laplana y Laplana
Nacque il 3 magg. 1875 a Pian (Huesca), da Alonso e Josefa, agiati e buoni cristiani. Fin da bambino, mostrò un carattere vivace e irrequieto, amante della fatica e incline alla pietà. Compi i primi studi nel villaggio natale e li continuò in un collegio di Huesca. Contro il parere dei genitori, ma col loro consenso, nel sett. 1886 entrò nel seminario diocesano di Barbastro per seguire la sua vocazione sacerdotale. Il 24 sett. 1898 fu ordinato sacerdote. Nel 1902 era già dottore in teologia e in diritto. Da questo momento fino al 1912, la sua occupazione principale fu quella di professore al seminario diocesano di Sara­gozza. Si votò poi in maniera speciale alla cura pastora­le, prima a Caspe e poi nella parrocchia di S. Gil di Saragozza, della quale fu nominato parroco. «La predi­cazione, la catechesi, la visita agli infermi, il tatto squisito con le anime, lo accreditarono come uomo di Dio e sacerdote modello» (Monterò, p. 374). Una delle caratteristiche più significative della sua vita sacerdotale fu vivere in comunità con altri sacerdoti, sia a Saragozza che a Caspe, come poi a Cuenca di cui divenne vescovo. I suoi familiari, pur ammirando le sue virtù, non apprez­zavano nel giusto modo la sua modestia e umiltà, temendo che queste gli impedissero di salire ad alte cariche. Suo cugino, Vincenzo Piniés, ministro spagnolo di grazia e giustizia, si credette obbligato di favorire la promozione di lui al vescovato. Quando lui lo seppe reagì subito. Nondimeno, il 30 sett. 1921 fu eletto vescovo di Cuenca da Benedetto XV; il 26 mar. 1922 fu consacrato e l'8 apr. prendeva possesso della diocesi, accolto dai suoi diocesani con ogni onore. Riorganizzò l'amministrazione della diocesi, fondò la biblioteca dio­cesana, ma soprattutto curò la dignità del culto divino, la predicazione del Vangelo, la catechesi, l'Azione Catto­lica e l'apostolato sociale. I tempi erano difficili e lui non lo ignorava. Nel 1936, incombendo la guerra civile, i suoi collaboratori volevano che lasciasse Cuenca, col pretesto di un periodo di riposo. Egli dichiarò loro: «Devo dare esempio di fedeltà e fortezza... Quest'estate, non ho alcun progetto di allontanarmi da qui... Se è necessario che muoia per la salvezza della Spagna, morirò con gioia». Il 19 lug. 1936 la situazione a Cuenca peggiorò. Si osò proporgli da parte dei suoi intimi di fuggire da Cuenca in uniforme di guardia civile, ma egli reagì energicamente. Il 28 successivo entrò nel palazzo un gruppo di miliziani che volevano il denaro della diocesi. Si impossessarono di lui e lo portarono al seminario, convertito in carcere. Volle andare con lui il segretario particolare, d. Fernando Espanol. L'al­calde stesso si sforzò di trovare un pretesto per liberarlo, ma l'atteggiamento di lui fu irremovibile. Il 7 ago., a mezzanotte, alcuni armati lo prelevarono. Anche questa volta d. Espanol volle seguirlo. Alle preghiere di lui che non lo accompagnasse, rispose: «Dove va il mio signore vado anch'io».
Poco dopo, il vescovo e il suo segretario erano fucilati al km. 5 della strada di Villar Olalla. Furono sepolti il giorno seguente in una fossa comune nel cimitero di Cuenca. Il 16 ott. 1940, I loro resti furono traslati nella cattedrale di Cuenca.
Il processo ordinario informativo sul vescovo e sul suo segretario si è svolto, in unione con quello del parroco di Uclés, d. Vincenzo Toledano, davanti alla Curia di Cuenca nel 1953-56. La causa è stata aperta il 24 magg. 1957. Questo processo è unito con quello di Gutiérrez Arranz, Giuseppe e 9 compagni martiri.

Fernando Espanol Berdie
Nato l'11 ott. 1875, si licenziò in diritto all'Università di Saragozza, ma rispon­dendo alla vocazione del Signore entrò nel seminario di Barbastro. Rifiutò di essere professore nel seminario dove aveva compiuto gli studi ecclesiastici, preferendo dedicarsi alla cura delle anime. Occupò la carica di parroco di Gruslau, presso Grau (Huesca). Ubbidì con spirito di sacrificio al vescovo Laplana che lo aveva chiamato ad essere il suo segretario particolare. Da quel momento, fino alla morte, non si mosse più dal fianco di lui.


Autore:
Balbino Rano


Fonte:
Bibliotheca Sanctorum

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Aggiunto/modificato il 2008-12-20

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