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Nostra Signora dell'Europa

5 maggio

La simbologia mariana è presente nella bandiera dell'Unione Europea e la storia della chiesa di Gibilterra è dedicata a "Our Lady of Europe". La bandiera, adottata nel 1955, presenta dodici stelle d'oro su sfondo blu, richiamando sia le dodici ore del giorno e i dodici mesi dell'anno, sia, secondo alcuni, i dodici apostoli e la visione apocalittica di una donna vestita di sole con una corona di dodici stelle. La data di adozione ufficiale, l'8 dicembre, festa dell'Immacolata Concezione, rafforza l'interpretazione mariana. La chiesa di Gibilterra, eretta su una moschea araba nel 1300 e dedicata alla Madonna, testimonia la consacrazione del continente a Maria già nel XIV secolo. La statua della Vergine, sotterrata dai cristiani in fuga dai musulmani nel 1333 e ritrovata nel 1967, simboleggia la perseveranza del culto mariano in Europa.



Criteri o parametri di Maa­stricht, il famoso 3% del rapporto PIL-deficit, con­vergenza dei fondamentali del­l'economia, tasso tendenziale di inflazione, euroscettici ed eu-roentusiasti, promossi o boccia­ti, euro sì o euro no, paesi «ins» e paesi «outs»? Questo il tor­mentone di questi ultimi 20 me­si. La rivista «Maria Ausiliatrice» vuole solo mostrare un aspetto che riguarda il binomio «Maria-Europa», ripercorrendo l'origi­ne della bandiera dell'Unione Europea e ricordando una chie­sa di Gibilterra dedicata a «Our Lady of Europe» o «Nostra Si­gnora d'Europa».

Una bandiera per l'Europa
Ogni stato ha la sua bandiera. L'Europa non è ancora uno sta­to unitario, ma coltiva la speran­za che lo diventi. Una bandiera però c'è per l'Unione Europea (UE). Ed ha una storia singola­re, e diciamo anche un po' «ma­riana».
A pochi anni dal secondo con­flitto mondiale, nel 1949, venne affidato ad una commissione il compito di progettare la bandie­ra dell'Europa. Il suo primo com­pito fu di escludere possibili con­trasti o rassomiglianze troppo vi­cine a bandiere di altri stati, evi­tando così spiacevoli accuse di «copiature». Dopo lunghe di­scussioni si arrivò alle seguenti decisioni:
- Il colore dell'Europa sa­rebbe stato il blu: il nero è il co­lore dell'Africa, il giallo dell'A­sia, il rosso dell'America, e il verde dell'Australia.
- Sul campo blu sarebbero comparse delle stelle uguali, per significare l'uguaglianza in di­gnità di stati grandi e piccoli. Il problema era: quante stelle? Un problema non da poco. Fu scel­to il 12. Perché fortemente sim­bolico: come le 12 ore del gior­no, i 12 mesi dell'anno, i 12 se­gni dello zodiaco... e anche i 12 apostoli. Dodici stelle, uguali, a forma di cerchio.
Fu nell'ottobre del 1955 che l'Assemblea adottò la bandiera dell'Europa, che è quella attua­le. Ma solo il giorno 8 dicembre (festa dell'Immacolata) fu adottata dai ministri del Consiglio d'Europa. Pochi giorni do­po veniva issata a Strasburgo. Ovviamente qualcuno nella data dell'8 dicembre e nelle 12 stelle che ricordano la visione dell'Apocalisse di «una donna vestita di sole, con una corona di 12 stelle» come viene detto nel capitolo 12, (ancora una vol­ta il numero 12, ma questa volta è pura coincidenza), vi ha visto un richiamo religioso o meglio «mariano». Questa stessa ispira­zione «mariana» ha guidato an­che il maestro Max Ingrand nel progettare la nuova vetrata della cattedrale di Strasburgo. Essa fu dedicata a Maria protettrice del­l'Europa.

La chiesa di «Our Lady of Europe» di Gibilterra
Ci auguriamo che Maria con­tinui ad essere la protettrice del nostro continente anche in que­sta nuova avventura dell'Euro. Perché non sia solo una questio­ne economica ma anche di pace, di giustizia, di verità, di fraternità e di solidarietà. Valori questi che stavano a cuore a suo Figlio Ge­sù, e quindi anche alla Madon­na. In realtà il nostro continente era stato consacrato a Maria già nel lontano 1300. Ancora oggi a Gibilterra si venera la Madonna con titolo di «Our Lady of Eu­rope». C'è una statua che testi­monia questo culto della Vergi­ne Maria. Esso viene fatto risa­lire al 1300 circa, quando i principi cristiani occuparono il pro­montorio. Dopo aver espulso, se­condo l'uso del tempo, la popo­lazione musulmana, i nuovi pa­droni dedicarono non solo quel luogo ma l'intero continente a Maria invocandola con il titolo di «Nostra Signora d'Europa». Ven­ne scelto come luogo una picco­la moschea edificata dagli Arabi nel 711, durante il loro primo sbarco. Essa era posta sul punto più a sud del continente. In que­sta nuova chiesa collocarono la statua. Questa visse poi una sin­golare vicenda. Nel 1333 i mu­sulmani riconquistarono la rocca. Ma i cristiani, prima della fu­ga, sotterrarono la statua della Madonna (fu ritrovata soltanto nel 1967). I guai della cappella-santuario non erano finiti. Subì lungo i secoli altre distruzioni e saccheggi ad opera questa volta di inglesi e olandesi.
Finalmente nel 1962 il vesco­vo John F. Healy celebrava la messa in una cappella di nuova costruzione. Fu poi nel 1979 che Giovanni Paolo II affidò la dio­cesi di Gibilterra, la più a sud del continente Europa, alla spe­ciale protezione di Nostra Si­gnora d'Europa.


Autore:
Mario Scudu


Fonte:
Rivista "Maria Ausiliatrice"

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Aggiunto/modificato il 2009-04-23

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