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> Home > Sezione Servi di Dio > Serva di Dio Domenica Caterina dello Spirito Santo (Teresa Solari) Condividi su Facebook Twitter

Serva di Dio Domenica Caterina dello Spirito Santo (Teresa Solari) Fondatrice

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1822 – 1908


Teresa Solari nacque a Né, vicino a Chiavari, nel 1822. Rimase orfana di madre ad appena tre anni, considerata un peso, ricevette dal padre e dalla matrigna solo maltrattamenti. L’abbandonarono un giorno in riva al mare, fatto che Teresa raccontò più volte con semplicità, quando ormai era suora. Dio la salvò e fu accolta da una zia. Le furono affidati vari lavori, crebbe buona e laboriosa e la sua occupazione principale fu di pascolare le pecore. In quelle ore trascorse in silenzio, sentì forte la presenza di Dio e cominciò a prendersi cura di un povero vecchio che era solo. Un giorno morì tra le sue braccia. Teresa passò al servizio di due signore genovesi che la considerarono quasi una figlia. In seguito andò dalle Figlie di Nostra Signora dell’Orto di Chiavari. Nel silenzio e nella preghiera, che accompagnava il lavoro, maturò il desiderio di consacrarsi a Dio. Verso i quindici anni si manifestarono alcune misteriose malattie e fu ricoverata prima nell’Ospedale di Chiavari, poi in quello di Genova. Un giorno fu creduta morta e trasportata all’obitorio. Fu una signora che era andata a farle visita che si accorse che respirava. All’ospedale Pammatone Teresa conobbe Antonietta Cervetto che aveva i suoi stessi sentimenti: accogliere ed educare fanciulle orfane o bisognose. Le due ragazze strinsero un legame profondo e furono dimesse nel 1857. Avevano in tasca quattro soldi, ma una fede incrollabile. Furono ospiti del membro di una confraternita in Sampierdarena per quattro anni, ma non poterono iniziare alcun progetto e anzi venivano persino derise da alcuni balordi della zona. Si trasferirono quindi a Genova, accolte da un canonico. Poi passarono in una stanza nella Torretta di San Luca, ma dovettero sloggiare perché non erano in grado di pagare l’affitto. Capitò infine che Antonietta si ammalò nuovamente. Teresa si recò alla Chiesa delle Vigne e chiese alla Madonna di proteggere la sua compagna. Nel cercare una nuova sistemazione la Solari ricorse ancora alla Madonna e poche ore dopo venne loro offerta una sistemazione proprio nei pressi del santuario. Era il 1863 e nasceva la Piccola Casa della Divina Provvidenza di Genova, nel segno di quella sorta qualche decennio prima a Torino. Ben presto altre bambine vennero accolte, la casa era povera ma vi regnava l’amore. Dopo soli tre anni le orfanelle erano già trenta e alcune giovani aiutavano generosamente le due fondatrici. Si dovette cercare una casa più ampia e nel 1867 Teresa decise di prendere in affitto il piano terreno del palazzo di Villa Spinola nella zona di Carignano. Vi alloggiò un centinaio di bambine. Teresa si dedicava alla fatica estenuante della questua mentre Antonietta, in casa, insieme alle assistenti, accudiva alle giovani ospiti. Capitava sovente di essere nella grande indigenza, ma sempre arrivavano gli aiuti della Provvidenza. Le cronache riferiscono di diversi fatti straordinari. Un giorno Teresa scoprì che un’orfanella aveva gettato del pane ammuffito nel giardino. Teresa lo mangiò in segno di penitenza e poi si recò all’altare della Madonna delle Vigne. Vi trovò un sacchetto pieno di monete. Madre Solari riteneva la povertà una condizione indispensabile per ottenere l’aiuto della Provvidenza per le sue bambine abbandonate in cui vedeva il volto sofferente di Cristo e sé stessa bambina rifiutata.
Per il nascente Istituto provvidenziale fu l’incontro tra la fondatrice e padre Vincenzo Vera. Teresa lo conobbe in una chiesa durante una funzione in onore della Madonna e mentre ascoltava la predica ebbe la chiara percezione che quel sacerdote sarebbe stato un suo fondamentale collaboratore. Si presentò con umiltà e Padre Vera capì subito la grandezza di quell’anima e l’importanza del suo progetto. Il domenicano ebbe un ruolo decisivo nello sviluppo della Piccola Casa alla quale si dedicò da subito con generosità. L’Arcivescovo di Genova lo invitò a prenderne la direzione e così fu per più di quaranta anni. Diede alla Piccola Casa un’anima domenicana, organizzò la giornata della comunità preoccupandosi di formare delle educatrici consacrate a Dio. Durante la vestizione, il 4 giugno 1870, Teresa prese il nome di Suor Maria Domenica Caterina dello Spirito Santo, Antonietta divenne Suor Rosa di Santa Maria. Il 30 aprile 1871 Teresa ed Antonietta emisero i voti religiosi. La comunità ebbe il riconoscimento di diritto diocesano il 25 marzo 1879. La fondatrice e il padre Vera desideravano di passare sotto la giurisdizione dell’Ordine Domenicano, cosa che avvenne molto più tardi.
All’inizio del 1907 Madre Solari manifestò la volontà di donare la Piccola Casa al Maestro Generale dell’Ordine che era il beato Padre Giacinto Cormier. Sentiva che la sua salute era sempre più instabile e non le permetteva più di occuparsi dell’opera come voleva. Ai primi di maggio 1908 fu colpita da una bronchite. La sera del 7 maggio tutte le suore si riunirono intorno al suo letto, la serva di Dio ricevette l’Unzione degli infermi, poi entrò in agonia. Morì quella sera, aveva ottantacinque anni. Era il 7 Maggio 1908. Per quattro giorni ci fu un pellegrinaggio di suore, alunne, ex alunne, sacerdoti, cittadini di ogni ceto sociale. Il sindaco di Genova disse “il nome di Teresa Solari sarà scritto a caratteri d’oro nel libro della beneficenza cittadina”. Un anno dopo il Consiglio Comunale le assegnò una tomba nel cimitero monumentale di Staglieno. Il Maestro Generale dei Domenicani, il beato Giacinto Cormier, scrisse: “Mi unisco al dolore di tutta la Piccola Casa per la morte della sua venerata fondatrice…..le suore si sforzeranno di far rivivere in sé la sua confidenza in Dio, la pazienza nelle difficoltà, la sua prudenza e discrezione e quell’amenità di carattere con cui si faceva tutta a tutti…”. Era un santo religioso che rendeva testimonianza di un’altra anima eletta. È in corso il processo di beatificazione. Nel 1990 la Congregazione Suore Domenicane della Piccola Casa della Divina Providenza si è unita alle Domenicane di S. Caterina da Siena, continuando l’impegno contro l'emarginazione, attraverso l'educazione e l'assistenza.


Autore:
Daniele Bolognini

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Aggiunto/modificato il 2009-05-19

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