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Beato Adalberto Conte di Ostrevant
22 aprile
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† 22 aprile 790 ca.
Visse nel sec. VIII, ma poche sono le notizie certe intorno alla sua vita. Nato da illustre casato, fu un ricchissimo signore della corte carolingia e sposò s. Regina, nipote di Pipino il Breve, dalla quale pare che abbia avuto dieci figlie. La primogenita, Ragenfreda o Reinfreda, è venerata come santa. Adalberto fu di una inesauribile carità e fondò per le figlie un monastero a Denain (Nord), nel quale alla sua morte, avvenuta il 22 aprile 790 ca., fu sepolto. Il Proprio (a. 1625) dell'abbazia di Denain contiene tre lezioni nell'officiatura a lui dedicata il 22 aprile col titolo di beato; però qualche martirologio che lo commemora gli attribuisce il titolo di santo.
Etimologia: Adalberto = di illustre nobiltà, dal tedesco
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Nato da un casato illustre, Adalberto si distinse come uno dei più ricchi signori della corte carolingia. La sua posizione di prestigio gli permise di sposare Santa Regina, nipote di Pipino il Breve, un matrimonio che intrecciò il suo destino con quello della dinastia franca.
Nonostante la ricchezza e il potere, Adalberto non perse di vista i valori cristiani. La sua fede profonda si manifestò in una carità inesauribile verso i bisognosi. Il conte si prodigò per aiutare i poveri e i deboli, diventando un esempio di generosità e compassione.
Adalberto ebbe dieci figlie, tra cui la primogenita Ragenfreda o Reinfreda, venerata come santa. Il conte si dedicò con amore alla loro educazione, instillando in loro i principi della fede e della moralità. Le sue figlie seguirono il suo esempio, diventando donne devote e virtuose.
Nel segno della sua fede e del suo impegno caritativo, Adalberto fondò un monastero a Denain, nel nord della Francia. Il monastero divenne un centro di spiritualità e di educazione, accogliendo le sue figlie e altre donne che desideravano dedicarsi a Dio.
Adalberto morì il 22 aprile 790 ca., lasciando un vuoto incolmabile nella sua famiglia e nella comunità. Fu sepolto nel monastero di Denain, dove la sua memoria è rimasta viva nei secoli. Il Proprio dell'abbazia di Denain lo commemora il 22 aprile con il titolo di beato, mentre alcuni martirologi lo venerano come santo.
Autore: Franco Dieghi
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