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Padre Jan Hutyra Sacerdote vincenziano, martire

Testimoni

Jablonov, Slovacchia, 1 febbraio 1912 - Brno, Repubblica Ceca, 27 febbraio 1978


Poco prima della fine della guerra mondiale provò a salvare dalla vendetta degli ufficiali tedeschi per un attentato, 20 innocenti abitanti di Ladce (sede della vice-provincia C.M.). Il Padre parlò personalmente con gli ufficiali tedeschi ed offrì la sua stessa vita e quella di 19 volontarie tra le Figlie della Carità invece degli innocenti, per saldare la vendetta. Gi ufficiali rifiutarono, 19 dei prigioneri furono impiccati: solo uno degli abitanti fu graziato.
Nell'anno 1947 Padre HUTYRA prese parte all'Assemblea Generale e partecipò nello stesso anno alla Canonizazione di Caterina Labourè, Figlia della Carità. Durante questo viaggio fu seguito e spiato dalla polizia segreta. Al suo rientro a Bratislava fu arrestato, imprigionato, interrogato e duramente picchiato.
A causa degli interrogatori e delle percosse subite subito lo dovettero portare all'ospedale di Turciansky, san Martino.
Rimase in cura lì fino al maggio del 1950.
Nello stesso anno fu arrestato dalla polizia segreta, insieme con altri confratelli della Congregazione della Missione e tutti condannati per la diffusione di stampa e letteratura religiosa. Fu rinchiuso nel campo di concentramento di Bac, poi a Podolinec e più tardi anche a Beluske Slatiny. Riuscì a fuggire dal lager. Venne scritto l'ordine di arresto nei suoi confronti. Venne ricercato, ma il Padre riuscì a nascondersi , in vari posti diversi fino al 1958. Dai nascondigli ha continuato a dirigere con successo sia la Congregazione della Missione sia le Figlie della Carità. Ha consolato, consigliato e guidato tutti. Ha scritto e diffuso di nascosto Letteratura religiosa. Era molto prudente. Aveva contatti solo con alcune suore e confratelli. La polizia di Stato (SS) trovò le sue tracce e fu arrestato solo nel 1958. Fu di nuovo interrogato e disumanamente torturato. Alla fine venne condannato a dieci anni di prigione. Fu portato nella prigione di Valdice a poi a Bory. Per lungo tempo dovette lavorare al taglio dei vetri, il che era molto dannoso per la sua salute.
In base a un intervento del Papa Paolo VI, il Padre Hutyra fu graziato insieme con altri nel 1965. Ma non ricevette il permesso di esercitare il sacerdozio. Dovette lavorare come 1aico nell'ospedale di Praga. Ma in segreto egli continuò a occuparsi delle due Famiglie Vincenziane, della formazione e della ricerca di vocazioni.
Tutti coloro che erano in contatto con lui, connferrnarono il suo insolito dono, la sua capacità di vivere anche nelle difficoltà, la sua saggezza pastorale, la sua Fede apostolica, la sua incorruttubilità e la sua diplomazia. Fino alla fine della sua vita veniva controllato dalla polizia. I spaventosi interrogatori da parte del servizio di Sicurezza Statale scossero molto la sua salute, e non ne guarì mai. Fu picchiato più volte fino alla perdita dei sensi,alcuni testimoni affermano che durante uno degli interrogatori gli furono conficcati degli spilli sotto le unghie delle mani. Tutto questo gli procurò gravi malattie.
Padre HUTYRA mori a 66 anni di età, il 27 febbraio 1978 a BRNO, dove fu sepolto.


Fonte:
www.vincenziani.com

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Aggiunto/modificato il 2010-07-09

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