Home . Onomastico . Emerologico . Patronati . Diz.Nomi . Ricerca . Ultimi . Più visitati




Newsletter
Per ricevere i Santi di oggi
inserisci la tua mail:


E-Mail: [email protected]


> Home > Sezione Testimoni > Madre Maria della Provvidenza (Laure Sabès) Condividi su Facebook Twitter

Madre Maria della Provvidenza (Laure Sabès) Fondatrice

Testimoni

Saint-Pierre, Martinica, 25 luglio 1841 – Grenoble, Francia, 5 febbraio 1911

Laure Sabès, figlia di genitori benestanti residenti nell’allora colonia francese della Martinica, visse una giovinezza simile a quella delle ragazze del suo rango. Nel Natale 1862, dopo essersi confessata, cambiò stile di vita e passò da una religiosità abitudinaria e formale a un sincero impegno caritativo. Incoraggiata dal suo parroco, diede il via insieme alla sorella maggiore alle “Figlie di Nostra Signora della Délivrande”, dedite all’assistenza dei poveri dell’isola, abbandonati sia dal punto di vista dell’istruzione religiosa e culturale, sia per quanto riguardava l’assistenza medica. Affrontò numerose catastrofi naturali, politiche e finanziarie, confidando sempre nell’aiuto del Signore per mantenere in vita la sua congregazione. Morì nella Casa madre di Grenoble il 5 febbraio 1911, pochi mesi prima di compiere 70 anni. Le religiose da lei fondate sono ora note come “Suore Domenicane Missionarie di Nostra Signora della Délivrande” e sono diffuse in Martinica, Francia, Egitto, Italia, Svizzera e Madagascar. I resti mortali di madre Maria della Provvidenza riposano dal 1945 nella chiesa della Casa madre.



Laure Sabès nacque a Saint-Pierre, nell’isola della Martinica, il 25 luglio 1841. Era la seconda dei sei figli di François-Adolphe Sabès, notaio originario di Bordeaux, e di Adélaïde Castinel, proveniente da Lione, che gestiva un negozio di moda. Compì i suoi studi dapprima in un pensionato per i figli dei borghesi, poi in una scuola gestita da due sorelle. Sviluppò un carattere esuberante, che sfogava lanciandosi in corse a cavallo attraverso le “mornes”, le collinette che caratterizzano il territorio della Martinica. Allo stesso tempo, sapeva essere delicata e compassionevole verso tutti i sofferenti. La sua vita era, per il resto simile, a quelle di tante ragazze di buona famiglia, anche nelle colonie francesi, tra balli, divertimenti e abiti eleganti.
Tuttavia, nel Natale 1862, ebbe una svolta. Era andata con tutta la famiglia per la confessione al santuario di Nostra Signora della Délivrande (ossia “della Liberazione”, un titolo originario della Normandia, importato grazie a un voto del vescovo monsignor Le Herpeur), nella località di Morne-Rouge. Dopo essersi accostata al confessionale di padre Anselme Dufrien, della Congregazione dello Spirito Santo, ne uscì sconvolta: trascorse le tre ore seguenti a piangere e pregare ai piedi della Madonna.
Il primo frutto di quella che per lei fu una vera e propria conversione fu l’abbandono dei vestiti alla moda per una tenuta più sobria. Anche la sorella maggiore Hermance adottò quel tenore di vita, assecondata prima dalla sola madre, poi anche dal padre. Le due ragazze intensificarono quindi le visite ai cristiani dell’isola, che erano tali solo di fatto, ma non erano per nulla istruiti, non solo nelle verità di fede.
Padre Dufrien, di fronte a quell’azione caritativa, comprese che era venuto il momento di fondare quello che monsignor Le Herpeur aveva auspicato: una congregazione indigena, che si occupasse di opere di bene e favorisse le vocazioni di giovani di sangue misto. Effettivamente, nell’isola erano già attive le suore di San Giuseppe di Cluny e le suore di San Paolo di Chartres, ma non prevedevano, come d’uso al tempo, l’ingresso di membri di origine creola o africana. Laure, che dopo la conversione aveva pensato di entrare nel Carmelo, ma ne era stata impedita dalla madre, abbracciò quel progetto, insieme a Hermance e ad altre loro amiche che, nel corso del tempo, le avevano seguite.
Fu quindi aperta la “Casa di Nazareth”, che fungeva da ricovero per malati, anziani e pellegrini che andavano al santuario di Nostra Signora della Délivrande. L’intensa attività debilitò dopo qualche mese il fisico di Laure, che fu costretta al riposo, ma non perse tempo, cominciando la sua formazione sotto la guida di padre Dufrien, anche lui bisognoso di una sosta dalle sue fatiche. Non molto tempo dopo essere tornata a Morne-Rouge, la giovane venne raggiunta dalla notizia della morte del suo padre spirituale, il 26 luglio 1867, dopo che era tornato in Francia.
Il nuovo parroco, padre Charles Blampin, s’incaricò di portare a termine il progetto iniziato dal predecessore: così, il 2 febbraio 1868, Laure ed Hermance presero possesso della loro nuova casa, più ampia del precedente ricovero, che continuava a funzionare. Dopo tre mesi, arrivarono le prime vocazioni, tra le quali quella di una ragazza di colore e di una giovane sordomuta.
La vestizione delle prime due suore si svolse il 2 luglio 1868, alla presenza del vicario generale della Martinica monsignor Guédon, nel santuario di Morne-Rouge. Laure avrebbe voluto assumere un nome religioso che comprendesse quello di Gesù Bambino, in ricordo della sua conversione, ma il vicario preferì quello di suor Maria della Provvidenza; Hermance, invece, divenne suor Maria Anselma di Gesù, in ricordo di padre Dufrien. Vestirono un abito bianco con scapolare azzurro, cinto da un cordone, mentre al collo portarono una medaglia con l’immagine di Nostra Signora della Délivrande. Come patroni secondari furono scelti san Francesco d’Assisi e san Giuseppe.
La scelta di chi dovesse essere la superiora della nascente congregazione cadde su suor Maria della Provvidenza, anche se era la minore delle due sorelle (all’epoca aveva 27 anni). Il 2 febbraio 1869 le due suore compirono la professione solenne, mentre sette giovani cominciarono il postulandato e altre tre ricevettero l’abito. Per sostenere la comunità, madre Maria della Provvidenza non esitò a farsi mendicante per prima, bussando alle porte di chi, negli anni precedenti, l’aveva ammirata per le vie di St-Pierre. Il suo motto divenne: «Amare, soffrire, agire», perché, come spiegò, «è mediante l’amore e la sofferenza che Cristo ha salvato il mondo».
I primi ostacoli vennero a causa del governatore Bertier, secondo il quale la comunità non si era adeguata alle leggi circa le congregazioni nelle colonie. Dopo numerosi consulti, nel dicembre 1868 giunse una risposta favorevole, con la quale il governo francese dichiarava “tollerata” la congregazione delle Figlie di Nostra Signora della Délivrande. Nel 1871 giunse il nuovo vescovo, monsignor Fava, che fu tanto favorevole a madre Maria della Provvidenza da proporle una nuova fondazione a Saint-Pierre, in una parrocchia molto popolosa. La prima casa filiale venne quindi inaugurata il 25 marzo 1872 e ricevette il nome di “La Provvidenza”.
La fondatrice amava andarci spesso, per occuparsi in prima persona dell’istruzione dei poveri. Così testimoniò in un memoriale manoscritto una delle prime religiose, suor Luigi Gonzaga: «La vista dei cristiani indigeni, che ignoravano i misteri della Religione, la toccò con una compassione generosa: glieli spiegava, mettendosi a loro portata, con una tenerezza materna, accompagnata a volte da regali in denaro o in natura. Come una fornace, diffondeva la luce e il calore nell’anima di coloro che mancavano d’istruzione o di educazione; lei non aveva più dolce occupazione che quella di propagare, intorno a lei, i germogli preziosi della pietà».
La partenza di monsignor Fava, eletto vescovo di Grenoble, segnò l’inizio di un nuovo periodo problematico. Il nuovo vescovo non le sostenne e in più, il 28 marzo 1880, vennero applicati i decreti sulle congregazioni religiose anche in Martinica. Di fronte alla situazione sempre più tesa, madre Maria della Provvidenza decise di appellarsi direttamente alla Santa Sede, aiutata da monsignor Fava. Il 6 agosto 1882 monsignor Francesco Santi, canonista della Rota Romana, replicò che la congregazione aveva tutti i diritti di esistere e di essere approvata a livello diocesano.
In ogni caso, per garantire una maggior sicurezza, monsignor Fava scrisse alla Fondatrice per chiederle d’istituire una nuova casa in diocesi di Grenoble. Il 21 novembre 1887 avvenne quindi la presa di possesso del convento di Croix-Rouge, alla periferia di Grenoble: in seguito, divenne la Casa madre della congregazione. Per madre Maria della Provvidenza si aprì una nuova stagione, caratterizzata da viaggi tra la Francia e la Martinica, dove aveva lasciato madre Maria Anselma, e dalla prima delle fondazioni al di fuori del territorio francese: nel 1891, infatti, le suore sbarcarono in Egitto, al Cairo precisamente.
Tuttavia, il 18 agosto dello stesso anno, un ciclone si abbatté sulla Martinica: Morne-Rouge era proprio nell’occhio della tempesta. Ci furono 400 vittime, 30 delle quali erano suore della Délivrande. Madre Maria della Provvidenza, che al momento si trovava a Saint-Pierre, non si arrese: rianimò le consorelle rimaste, fece ripartire il pensionato distrutto e inviò a questuare fino in Venezuela e a New York, organizzando anche una lotteria. Completata la ricostruzione, rientrò in Francia.
Mentre proseguiva i suoi viaggi attraverso l’oceano, la Fondatrice fu colpita da un’altra catastrofe naturale: l’eruzione del vulcano Pelée, nel 1902. Più a livello personale, patì la morte di sua sorella madre Maria Anselma, avvenuta l’8 giugno. La congregazione stessa rischiò il crollo ancora una volta, per motivi anche finanziari, ma lei seppe resistere e cercare nuovi modi per farla prosperare.
Nel 1905, appoggiata dal nuovo vescovo di Grenoble, madre Maria della Provvidenza giunse in Italia, a Milano, dove l’arcivescovo, il cardinal Andrea Carlo Ferrari (Beato dal 1987), appoggiava volentieri l’arrivo di nuove congregazioni, specie per l’educazione dei bambini e dei giovani. Il 15 gennaio 1906, quindi, cinque suore lasciarono Grenoble: si stabilirono prima nel palazzo del conte Archinto e poi in via Vincenzo Bellini, vicino alla parrocchia di Santa Maria alla Passione.
«Conto sulla vostra collaborazione - aveva scritto la Fondatrice - per portare a buon fine questa fondazione il cui successo può essere di grande importanza per l’avvenire della nostra Congregazione». Le prime attività di cui si occuparono furono l’assistenza ai malati e l’insegnamento della lingua francese alle donne. Due anni più tardi, altre suore vennero chiamate a Bologna per dirigere una clinica: si aprirono poi altre case a Calvairate, Segrate, Dolzago e Ghiffa.
Quattro anni più tardi, mentre continuava i suoi viaggi, madre Maria della Provvidenza accusò parecchi malesseri. Il suo medico curante le suggerì di recarsi a Evian per le cure termali: appena arrivata, ebbe un attacco di paralisi e venne riportata di corsa in Casa madre. Dopo un iniziale miglioramento, dal 27 gennaio 1911 peggiorò, tanto che il 3 febbraio il medico stimò giusto chiedere l’Unzione degli Infermi, che lei ricevette in totale lucidità. Rispose alla richiesta di perdono che la Madre Assistente le porse a nome di tutte le suore e raccomandò loro di restare unite nella carità, poi ricevette il Viatico. Domenica 5 febbraio ricevette la Comunione per l’ultima volta; poi, verso le 20.30, si spense. Aveva 69 anni.
Trent’anni più tardi, le suore domandarono al Padre generale dell’Ordine dei Padri Predicatori di potervi essere affiliate: avevano da sempre beneficiato dei Domenicani come guide spirituali ed erano fedeli, sin dagli inizi, alla preghiera del Rosario. La proposta fu accettata: il 22 novembre 1941 fu emesso il decreto di aggregazione. Le costituzioni, debitamente aggiornate, furono approvate da papa Pio XII l’11 gennaio 1943: da allora le suore portano il nome di Missionarie Domenicane di Nostra Signora della Délivrande. L’11 ottobre 1944, a Grenoble, avvenne il cambio d’abito con quello bianco con velo nero delle Domenicane. Dello stesso abito furono rivestiti i resti mortali di madre Maria della Provvidenza, riesumati dal cimitero il 27 novembre 1945 e collocati, due giorni dopo, nella chiesa di Nostra Signora della Délivrande annessa alla Casa madre, precisamente sotto la vetrata dedicata al Rosario.
Le Suore Domenicane Missionarie di Nostra Signora della Délivrande attualmente sono 175 e sono diffuse, oltre che nei Paesi già citati, in Svizzera e nel Madagascar. L’unica casa italiana superstite è proprio quella di Milano, ora in viale Vigliani 51, dove le suore assistono alcune anziane signore in una piccola casa di riposo.


Autore:
Emilia Flocchini

______________________________
Aggiunto/modificato il 2016-01-22

___________________________________________
Translate this page (italian > english) with Google

Album Immagini


Home . Onomastico . Emerologico . Patronati . Diz.Nomi . Ricerca . Ultimi . Più visitati