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Beato Luigi Vidaurrázaga González Sacerdote benedettino, martire

31 dicembre

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Bilbao, Spagna, 13 settembre 1901 - La Elipa, Spagna, 31 dicembre 1936

Padre Luis Vidaurrázaga González, monaco benedettino, era il membro più giovane della comunità monastica di Nostra Signora di Montserrat a Madrid allo scoppio della guerra civile spagnola. Dopo la dispersione della comunità si rifugiò da un amico, ma venne catturato e fucilato il 31 dicembre 1935; aveva 35 anni. È stato beatificato a Madrid il 29 ottobre 2016, insieme ad altri tre confratelli del suo stesso monastero. I loro resti mortali sono venerati nella “sacrestia dei Martiri” della chiesa di Nostra Signora di Montserrat a Madrid, in calle de San Bernardo 79.



Luis Vidaurrázaga González nacque a Bilbao il 13 settembre 1901. Rimasto orfano di padre, entrò dodicenne nell’abbazia di San Domenico di Silos come oblato. Professò i voti monastici il 15 settembre 1919 e venne ordinato sacerdote a Burgos il 19 dicembre 1925. La sua prima destinazione fu il monastero di Santa Maria de Cogullada, a Saragozza. Nel 1928 fu trasferito alla comunità di Nostra Signora di Montserrat a Madrid, dove si dedicò alla direzione spirituale e all’insegnamento del canto gregoriano.
Fu lì che, il 17 luglio 1936, il confratello Rafael Alcocer Martínez venne a sapere che il giorno prima si era verificato il sollevamento (“alzamiento”) della guarnigione di Melilla, avvenuta il giorno precedente e diede l’avviso agli altri: era l’inizio della guerra civile. Due giorni dopo, il 19, fu data alle fiamme l’allora cattedrale di Sant’Isidoro.
A quel punto, il padre priore, José Antón Gómez, ordinò che la comunità si disperdesse di nuovo, come già nel 1931: solo padre Luis rimase nel monastero. Il 20 luglio, di fronte alla folla di miliziani comunisti che erano sul punto di distruggere il monastero, si diresse alla torre dell’edificio e innalzò una bandiera bianca, per indicare che, contrariamente alle accuse che venivano rivolte ai monaci, nessuno lì stesse coi fucili puntati.
Il giorno seguente la chiesa del monastero venne saccheggiata: fu chiaro che la vita lì non potesse continuare. Padre Luis, dunque, si rifugiò in casa di un amico, ma venne catturato tempo dopo. Morì fucilato a La Elipa il 31 dicembre 1936; aveva 35 anni.
I suoi resti mortali sono conservati dal 1960 nella cosiddetta “sacrestia dei Martiri” nella chiesa di Nostra Signora di Montserrat a Madrid, in calle de San Bernardo 79. Nello stesso luogo sono venerati anche i resti di altri tre suoi confratelli dello stesso monastero, morti nella medesima persecuzione: il priore José Antón Gómez, Antolín Pablos Villanueva e Rafael Alcocer Martínez. Tutti e quattro, uniti in una medesima causa, sono stati beatificati il 29 ottobre 2016 a Madrid.


Autore:
Emilia Flocchini

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Aggiunto/modificato il 2016-10-29

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