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San Paolo I (o Paolino) di Brescia Vescovo

4 marzo

V sec. (?)

Vescovo di Brescia nei primi anni del V secolo, è una figura controversa. Alcuni storici lo ritengono fratello di San Gaudenzio, altri lo identificano con un chierico africano, notaio e biografo di Sant'Ambrogio. Le sue reliquie hanno subito alterne vicende: inizialmente sepolte in una delle antiche basiliche della città, furono traslate nella basilica di Sant'Eusebio al Goletto, poi in san Pietro in Oliveto e infine in Sant'Agata. Nel martirologio romano non è menzionato, ma la sua memoria è fissata fin dal secolo XI, e la sua festa ricorre la quarta domenica dopo Pasqua insieme ai vescovi Adeodato, Cipriano, Paolo II e Silvino.



San Paolo I o Paolino è il decimo vescovo della diocesi di Brescia. Nella serie dei vescovi di Sant’Anatalone è inserito dopo San Gaudenzio e prima di San Teofilo.
Si ritiene abbia governato la diocesi nei primi anni del V secolo.
Qualche storico afferma che fu il fratello del suo predecessore San Gaudenzio, del quale si dice “fratello non meno nello spirito che nella carne”.
Alcuni storici sbagliando completamente, lo identificarono come un chierico africano, notaio e biografo di Sant’Ambrogio.
Di lui sappiamo nulla.
Alterne vicende riguardano i suoi resti.
Si presume che il suo corpo sia sepolto inizialmente in una delle antiche basiliche della città (San Floriano, o Sant’Andrea o San Salvatore). Grazie ad un ritrovamento del 1497, sappiamo che i suoi resti sono stati traslati nella basilica di Sant’Eusebio al Goletto, fondata da San Paolo II.
Nell’anno successivo, il 3 marzo 1498, le sue reliquie vennero traslate nuovamente e poste in san Pietro in Oliveto. Infine nel 1798 furono trasferite nella chiesa di Sant’Agata.
Nel martirologio romano non c’è il suo nome.
La sua memoria era fissata fin dal secolo XI, nei più antichi cataloghi della città e nelle più antiche liste monastiche.
Di sicuro la sua festa ricorreva la quarta domenica dopo Pasqua insieme con i vescovi, suoi successori Adeodato, Cipriano, Paolo II e Silvino.
Nel martirologio diocesano una volta era ricordato il 3 marzo, giorno della traslazione delle sue reliquie; attualmente lo si rciorda il 4 marzo giorno della sua festa liturgica.


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2017-06-22

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