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Sant' Alessio Stavrovskij Sacerdote e martire

(Chiese Orientali)

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1834 - 1918


Aleksij Stavrovsij nasce il 2 marzo 1834 nel villaggio Sizhna, governatorato di Pietroburgo. Studia prima al Seminario e poi all’Accademia teologica di Pietroburgo. Nel 1861 termina l’Accademia fra il numero dei migliori studenti, con il grado di candidato all’insegnamento di teologia. Nel 1962 sposa Anna Narovska, nello stesso anno, il 14 settembre viene ordinato sacerdote e destinato come cappellano all’ ospedale militare di Petropavlovsk. Contemporaneamente padre Aleksij insegna religione nelle scuole militari. Nel 1896 è nominato decano di Pietroburgo e parroco della cattedrale dell’Ammiragliato, nomine che testimoniano la stima che padre Aleksij si era guadagnato nella diocesi di Pietroburgo.
Padre Aleksijj Stavrovskij viene ucciso nell’autunno del 1918 (nei giorni che vanno dal 31 agosto al 1 ottobre). In quel periodo, a causa dell’uccisione di Urickij capo della CK (polizia comunista) di Leningrado avvenuta il 30 agosto 1918 per mano di uno studente, vengono imprigionate migliaia di persone. Leggiamo sulla Pravda di Pietroburgo (n. 89 1918): “L’uccisione di Urickij non può restare senza una condanna. Il suo sangue grida vendetta. Invitiamo i lavoratori di Pietroburgo a colpire i rivoluzionari socialisti di destra senza misericordia e senza compassione. Non sono necessari né giudici, né tribunali. Imperversi la vendetta dei lavoratori, scorra il sangue dei socialisti rivoluzionari di destra e delle guardie bianche, eliminate fisicamente i nemici”. Il 3 settembre, sempre sullo stesso giornale appare un articolo dal titolo “Il terrore proletario” in cui si poteva leggere: “Sull’esempio della grande rivoluzione francese il proletariato è obbligato a porre il terrore all’ordine del giorno, ma questo terrore di massa non è diretto verso singole persone, ma contro la classe nemica come tale. Quando il ferreo cammino della evoluzione storica pone di fronte a noi il dilemma: “o vita o morte” la classe che ci è nemica bisogna renderla innocua in tutti i modi, bisogna schiacciarla, vincerla. Questo scopo può essere raggiunto, e sarà raggiunto, soltanto con la lotta della massa, e se la storia impone ai rivoluzionari del ventesimo secolo, sull’esempio dei grandi rivoluzionari della borghesia, di porre all’ordine del giorno il terrore, questo sarà un terrore di massa”
Nello stesso giorno furono arrestati centinaia e migliaia rappresentanti del vecchio mondo. Fra questi c’era pure il sacerdote Aleksij Stavrovskij. Già il giorno dopo la proclama del terrore i giornali comunisti annunciano di aver scoperto (naturalmente inventando) una congiura dei capitalismo anglo – francese. Dopo appena due giorni i giornali comunisti possono annunciare: “In risposta all’uccisione di Urickij, la Commissione straordinaria, adempiendo la volontà della rivoluzione operaia – contadina e richiamando si alla disposizione del 5 Congresso dei Soviet ha deciso di fucilare tutta una serie di controrivoluzionari. Sono stati uccisi 512 contorivoluzionari” (Ivi n.191) Nello stesso giornale si avvertiva: “Se da parte dei socialisti rivoluzionari di destra e delle guardie bianche, sarà ucciso anche un solo degli operai sovietici, saranno fucilati i seguenti ostaggi” segue l’elenco degli ostaggi che occupa quattro pagine del giornale. Passato un mese e mezzo la Pravda (n.189) fa sapere che “per venir incontro alla rabbia del popolo” la Commissione straordinaria ha fatto fucilare altre 68 persone di cui si riportano i nomi. Il n. 59 corrisponde a Aleksij Stavrovskij. “L’elenco di altri fucilati, nel prossimo numero”
Le condizioni della morte di padre Aleksij non ci sono note. Alcune voci, di cui non siamo in grado a confermare l’autenticità, dicono che durante una decimazione padre Aleksij si sarebbe volontariamente sostituito alla sorte di un giovane sacerdote. Lui aveva 84 anni.


Autore:
Padre Romano Scalfi


Fonte:
www.culturacattolica.it

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Aggiunto/modificato il 2020-05-02

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