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Sant’ Arborio di Verona Vescovo

14 novembre

VII sec.

Sant’Arborio è il ventinovesimo vescovo di Verona. Nella cronotassi ufficiale della diocesi scaligera, è stato inserito al posto di Andronico, e figura dopo San Romano e prima di San Valente. Nell’antico Velo di Classe, il De Rossi, che fu il primo a leggere i nomi dei vescovi veronesi, lo lesse quale “Arborius”. Con Andronico fu identificato in maniera errata dal Valier, dall’Ughelli e dal Biancolini anche se tutti lo definirono ammirabile per santità e varietà di dottrina. Di lui non sappiamo nulla se, non che, morì il 14 novembre e fu sepolto insieme agli altri vescovi veronesi nella chiesa di Santo Stefano. Nel martirologio diocesano, era ricordato nel giorno della sua festa il giorno 14 novembre, fino alla riforma del Proprio veronese, del 1961, voluta dal vescovo Carraro, quando venne annoverato nella festa comune di tutti i vescovi veronesi, e la sua festa venne a cessare.



Sant’Arborio è stato un vescovo della diocesi di Verona vissuto nel VII secolo.
Nella cronotassi della diocesi scaligera figura dopo San Romano (o Manio) e prima dei Santi Valente (?) e Clemente (o Salvino).
Sant’Arborio nel famoso “Velo di Classe” figura al ventinovesimo posto e sostituisce il nome di Andronico che era stato riportato dal vescovo Valier, dall’Ughelli e dal Biancolini, che lo qualificano secondo la tradizione come ammirabile per santità e varietà di dottrina.
Sant’Arborio non è riportato nel “Catalogus Sanctorum Ecclesia Veronensis” di mons. Franco Segala.
Il nome di Arborio è ricordato anche nel Ritmo Pipiniano senza la qualifica di vescovo.
E’ stato il De Rossi, per primo a decifrare il nome Arborius dal Velo di Classe, mentre mons. Dario Cervato nel suo recente testo “Verona agiografica” ci testimonia che Sant’Arborio morì il 14 novembre e fu sepolto insieme agli altri santi vescovi nella chiesa di Santo Stefano.
Nel martirologio diocesano, Sant’Arborio era ricordato nel giorno della sua morte fino alla riforma del Proprio veronese del 1961, voluta dal vescovo, il venerabile Giuseppe Carraro, quando fu decisa una festa comune per tutti, i primi santi vescovi veronesi, e la sua festa singola venne a cessare.


Autore:
Mauro Bonato

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Aggiunto/modificato il 2020-05-21

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