|
IX sec.
Apparteneva all’abbazia di San Pietro e Paolo a Bèze e che con altri sei compagni, durante l’invasione normanna della Borgogna, fu martirizzato mediante sgozzatura nell’anno 888. L’abbazia fu fondata nel 630 in quel territorio che sarebbe diventato la città di Bèze a nord-est di Digione, nell'attuale Côte d'Or, e per i primi duecento anni seguì la regola di San Colombano.
Nell’anno 826 il monastero fu ricostruito da Alberico, vescovo di Langres che lo mise sotto la regola di san Benedetto.
|
Sant'Agerano, noto anche con le varianti Ayrmannus, Ageran, Ayran e Ayrnan, visse durante il IX secolo. La sua esistenza è strettamente legata all'abbazia di San Pietro e Paolo a Bèze, situata a nord-est di Digione nell'attuale Côte d'Or. Fondata nel 630, l'abbazia seguì inizialmente la regola di San Colombano per poi adottare quella di San Benedetto nell'826, grazie all'opera del vescovo di Langres, Alberico. All'interno di questa comunità monastica, Agerano dedicò la sua vita alla preghiera, allo studio e al lavoro manuale, secondo i principi della vita benedettina.
Nell'anno 888, l'invasione normanna della Borgogna sconvolse la pace e la tranquillità dell'abbazia di Bèze. Di fronte alla ferocia degli invasori, Agerano e altri sei confratelli non vacillarono nella loro fede. Con coraggio e fermezza, rifiutarono di abiurare la loro religione e di rinunciare ai loro valori cristiani. Come risposta alla loro incrollabile devozione, i Normanni li martirizzarono mediante sgozzatura, ponendo fine alle loro vite terrene.
Il sacrificio di Sant'Agerano e dei suoi compagni non fu vano. La loro testimonianza divenne un monito per quanti si trovavano ad affrontare persecuzioni e prove a causa della loro fede. La loro storia si diffuse rapidamente, alimentando la devozione verso questi martiri che avevano dimostrato un'incrollabile fedeltà a Dio. Sant'Agerano fu in particolare venerato nella regione di Bèze e in Borgogna, dove divenne simbolo di forza spirituale e di resistenza di fronte all'oppressione. La sua festa liturgica viene celebrata ogni anno il 21 maggio, a ricordo del suo martirio e come occasione per invocare la sua intercessione e il suo esempio di vita cristiana.
Autore: Franco Dieghi
|
